Dalla riunione telematica del 15 febbraio - Centrali in questo 8 marzo/sciopero delle donne due temi/realtà: le lavoratrici, operaie/proletarie e il sostegno alle donne/popolo Palestinesi - Un saluto forte solidale a Ilaria Salis


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Description: Dall'intervento della compagna Mfpr di Taranto  Intanto vogliamo mandare un saluto forte, solidale a Ilenia Salis che è in carcere per una ...
Published Time: 2024-02-28T23-41-00-01-00
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Dall'intervento della compagna Mfpr di Taranto

Intanto vogliamo mandare un saluto forte, solidale a Ilenia Salis che è in carcere per una giustissima protesta, manifestazione che ci fu l'anno scorso contro un raduno nazista veramente illegale, inqualificabile, vergognoso. Questo raduno si è ripetuto anche quest'anno, anche se in forma meno eclatante, e questo è da attribuire solo e soltanto ad una maggiore mobilitazione degli antifascisti, sia degli altri paesi sia ungheresi, giovai, donne… Siamo pienamente con Ilaria Salis quando dice sono innocente, ma per noi il problema è che è giustissimo attaccare, protestare, lottare contro questi neonazisti che sono veramente un'onda nera, un cancro, che in Ungheria hanno la massima agibilità, il massimo sostegno da parte del governo, ma purtroppo, come stiamo vedendo, accade anche qui da noi, vedi la manifestazione di più di 200 fascisti che c'è stata ad Acca Larenzia in cui veramente niente è stato fatto contro se non qualche denuncia a singoli individui quando erano invece in tanti, quindi massimo sostegno alla battaglia che sta facendo Ilaria Salis, che sta facendo il padre, continuiamo a parlarne, continuiamo a denunciarle, continuiamo a portarla nelle nostre iniziative perché insieme a Ilaria dobbiamo tutte vincere su questo, perché è una vittoria non solo contro il governo Orban, ma una vittoria anche contro la migliore amica del governo Orban, contro la Meloni.

Un'altro saluto solidale, lo mandiamo alle compagne, compagni solidali, antifascisti che hanno manifestato per la Palestina e che sono stati caricati a Napoli in particolare, ma anche a Torino, è avvenuto nello stesso giorno. Siamo arrivati al punto, come dicevano compagni di Napoli, del Si Cobas, che è la questura che dice quello che tu puoi scrivere nei cartelli e quello che non puoi scrivere, quello che puoi dire con gli slogan e quello che non puoi dire, insomma se non è dittatura questo se non è moderno fascismo che cos'è? E ci sono state delle compagne come Mimì di Napoli che conosciamo benissimo del Si Cobas che hanno avuto la testa spaccata, noi abbiamo già mandato la solidarietà ma è bene che da questa riunione si mandi una solidarietà collettiva perché noi continueremo sempre di più a manifestare al fianco del popolo palestinese e delle donne palestinesi. E ci sono delle scadenze già in nella prossima settimana. In questo senso ricordiamo che a livello nazionale, e anche internazionale, sono state indette due giornate al fianco del popolo palestinese contro il genocida Stato di Israele, contro il massacratore Netanyahu, per il 23 e il 24, il 23 più rivolto ai lavoratori, alle fabbriche, ai posti di lavoro, il 24 c'è una manifestazione nazionale in cui sarebbe utile non solo partecipare, ma rendere anche visibile nella denuncia dei massacri, delle uccisioni delle donne che sta avvenendo in Palestina, sono già quasi 30.000 i massacrati di cui la maggior parte sono donne, bambini, la resistenza, la forza delle donne che, come noi abbiamo detto, trasformano le loro lacrime, il loro immenso dolore in forza, lotta… Vorremmo lanciare un appello perché il 24 c'è la manifestazione nazionale a Milano, perché Milano come dicono gli stessi palestinesi è palestinese, dal 7 ottobre a Milano tutti i sabati ci sono state le manifestazioni ed è un faro continuo, acceso che continua a brillare proprio per mantenere alto il sostegno alla resistenza del popolo palestinese, la solidarietà e la denuncia e lotta contro il nostro governo. Anche qui la Meloni è stata una delle prime che è andata dopo il 7 ottobre a stringere la mano insaguinata di Netanyahu. A Milano manifestazioni bellissime in cui le donne, le ragazze palestinesi, sono l'anima, sono il cuore, sono le tra le più combattive. Io ho partecipato a una di queste manifestazioni e veramente ti riempie il cuore. Così anche a L'Aquila, oggi è collegata una compagna dell'Aquila, dove ci sono state varie manifestazioni per la Palestina.

E’ stato detto che è stata proposta all’assemblea di Nudm una manifestazione nazionale in difesa del diritto d'aborto, s econdo noi è giustissima e quanto mai opportuna, a fronte anche delle cose che sono già state dette, che sono state denunciate. E sarebbe il caso ecco, questa potrebbe essere una nostra proposta, che questa manifestazione coincidesse con la giornata o le giornate in cui si faranno gli Stati generali sulla natalità. O tre o due anni fa ci furono gli Stati generali a Verona e ci fu in quell'occasione una grande manifestazione delle donne, ecco. Se uniamo, come sarebbe giusto, non solo la manifestazione che rivendica giù le mani dal diritto alla morte, ma anche che combatte. chi oggi, governo, vari ministri, tutta la feccia, vuole attaccare questo diritto d'aborto, alla questione degli Stati generali sulla natalità sarebbe buono… ma pensiamo a tutta la questione dell'obiezione di coscienza che purtroppo c'è anche nella legge esistente.

Sul 8 Marzo è chiaro che secondo noi i due temi ma anche le due realtà che devono essere centrali nell’8 marzo, sono innanzitutto le lavoratrici, le operaie che, come è stato detto, in maniera indomita, con tutti gli attacchi, le sofferenze, le minacce, i ricatti di essere licenziate per prime, di non avere più lavoro, con i contratti che vengono cambiati, resi ultra precari, per non parlare delle discriminazioni, fino alle molestie sessuali, atteggiamenti da parte dei capi… però lottano, non si fermano certo con 1000 difficoltà, timori ma continuano a lottare. Chiaramente l'otto Marzo non è uno sciopero, come dire sindacale, scioperi sindacali si fanno quasi ogni giorno, dal sud al nord, in ogni posto di lavoro, dalle fabbriche, che ora sono le grandi fabbriche, il bersaglio dell'attacco al posto di lavoro e al salario e le donne non ce la fanno più e in tanti posti di lavoro, anche servizi, cooperative, eccetera. Ecco, queste lotte per forza si fanno sempre e non aspettano le date ma l'otto Marzo è qualcosa di più anche per le stesse lavoratrici, per le stesse operai che prendono nelle loro mani il fatto che tutta la vita deve cambiare … non è che le operaie pensano alle questioni quotidiane di lavoro, salario, condizioni di lavoro peggiorate e , come dire, le femministe borghesi pensano alla violenza sessuale, al problema del diritto all'aborto… Perché queste cose, la violenza sessuale per esempio tocca sempre più spesso le donne proletarie, le donne che, come diceva Antonietta prima, neanche hanno la possibilità a volte di essere indipendenti economicamente e quindi devono subire e essere offese quando dicono basta, quando rompono i legami, allora diventa quasi naturale, sta diventando una cosa in cui l’unico paragone potrebbe essere con le uccisioni che avvengono negli Stati Uniti, uno va in una scuola e spara e ammazza, così sembra che sia normale che appena l’uomo è frustrato, il compagno, l'ex fidanzato, si sente abbandonato, frustrato nella sua prosopopea di uomo uccide la donna che lo ha abbandonato…. Il fatto di Latina è emblematico, chi ha sparato era un maresciallo della Guardia di finanza, ma nel 2014 in questo paese ci sono stati altre uccisioni, un paese con meno di 40.000 persone, fatte da un carabiniere e da un agente di polizia penitenziaria. Cioè vuol dire che c'è una logica, c'è un humus, un clima che spinge, che fa vedere come naturale che ad un certo se tu mi lasci, se tu vuoi fare scelte che sono indipendenti da me, maschio, io o ti uccido, io ti posso ammazzare.
In questo senso il problema è che ora bisogna essere più precise. È il fascismo che sta provocando un moderno patriarcalismo, cioè non è più il vecchio patriarcalismo che al massimo si consumava solo nelle quattro mura di case in cui le donne erano sottomesse. Ora c'è un fascismo, un moderno paternalismo che reagisce di fronte al fatto che le donne vogliono poter fare delle scelte, non vogliono essere subordinate, vogliono rompere i legami, e quindi c'è questa reazione. Un moderno patriarcalismo, come diceva una scrittrice, è un uomo moderno, non medievale, quello che uccide oggi. Questo pone il fatto che le donne vogliono rompere rapporti, le donne vogliono avere la possibilità di decidere della propria vita e. questo è un elemento importante per scatenare la lotta delle donne.
L’otto Marzo le lavoratrici che lottano continuamente, le operaie che ora vengono brutalmente mandata a casa o viene peggiorata la loro esistenza sui posti di lavoro, le donne dei quartieri più poveri, chi se non loro devono prendere in mano una lotta che chiaramente ha alla base le condizioni materiali, le condizioni economiche, le condizioni, ma che deve investire tutta la condizione delle donne… per esempio anche sull'aborto, se viene tolto, come è stato in passato, alcune vanno all'estero ad abortire ma chi può andare? Tantissime donne, operaie, precarie, disoccupate, migranti, giovani non possono pagare il medico obiettore di coscienza negli ospedali ma cucchiaio d'oro nello studio privato. . E allora qua facciamo un appello specifico alle lavoratrici alle operaie, alle donne proletarie di essere più audaci, più orgogliose, più determinate su tutto, di portare la determinazione che avete sul lavoro, sulle lotte in ogni ambito perché questa vita, tutta la vita deve cambiare. Sto leggendo un libro che si chiama Vincenzina, ora lo sa parla di un’ operaia dell'Italsider di Bagnoli, quando parla delle differenze salariali dice in merito al 20% in meno dello stipendio rispetto agli uomini “trattengono in busta paga la nostra dignità”, cioè non è solo un problema di soldi, è un problema che verso le donne trattengono la nostra dignità. È normale che ci siano differenze salariali, è normale che siano le donne ad avere i contratti peggiori, è normale che quindi c'è un carico in più da parte dei padroni, da parte del governo eccetera.? Ebbene, questo carico in più lo dobbiamo mettere anche noi contro il governo, i padroni… Sulla questione del governo è vero ha un piano preciso, quello che ha voluto fare a colpi di decreto, ma un momento però abbiamo visto che è anche fragile, è bastato il grande 25 novembre, che ci fosse l'attacco di al portone di Provita, che ci fossero dei cartelli, degli slogan di sostegno alle donne palestinesi, è bastato che ci fossero degli slogan, dei cartelli come quelli portati da noi contro il governo Meloni, noi eravamo un piccolo gruppo, hanno gridato al femminismo terrorista, una compagna è stata anche aggredita solo perché portava la bandiera palestinese. Questo governo è forte ma è anche fragile per questioni interne, uno non è d'accordo con l'altro, Meloni non è d'accordo con Salvini, si fanno le scarpe a vicenda, non vi è una vera opposizione… ma se noi noi donne facciamo questa opposizione allora vediamo che basta un cartello sulla Palestina per provocare strilli e criminalizzazione…

L’otto Marzo vorremmo fare una sorta di marcia alle fabbriche tra le operaie, nelle realtà di lavoratrici in lotta, ma l'altra questione importante e centrale oggi è la Palestina, portare con un contingente l’8 marzo nella questione Palestina, nella possibile manifestazione, il messaggio della lotta rivoluzionaria delle donne necessaria… Questa è la nostra bandiera, il contributo che vogliamo dare…Deve emergere forte in questo 8 marzo la necessità che se siamo come dire pericolose allora forse tutta questa forza da parte del governo, dello Stato può essere inclinata, chiaramente per rovesciarlo ci vuole qualcosa in più.


Source: https://femminismorivoluzionario.blogspot.com/2024/02/dalla-riunione-telematica-del-15.html