pc 7 marzo - Le questioni per noi centrali in questo 8 Marzo (da Controinformazione rossoperaia dl 6/03)


Author: prolcomra
Description: Quest'anno l'8 Marzo che si avvicina è un 8 Marzo speciale, viene dopo la grande manifestazione di mezzo milione di persone, la stragrande ...
Published Time: 2024-03-07T14-17-00-01-00
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Quest'anno l'8 Marzo che si avvicina è un 8 Marzo speciale, viene dopo la grande manifestazione di mezzo milione di persone, la stragrande maggioranza donne e ragazze, che c'è stata il 25 novembre a Roma che ha espresso una forza, una potenzialità di lotta, di unità delle donne, che veramente grande.

E quindi quest'anno l'8 Marzo deve essere - e sarà anch'esso - una mobilitazione con al centro lo sciopero delle donne, una mobilitazione vasta che ci sarà in ogni città, dal nord al sud, al centro, in ogni posto di lavoro, in ogni quartiere, in ogni settore in cui le donne lavorano in maniera sempre più sfruttate, sempre più discriminate, sempre più oppresse.

Noi vogliamo porre al centro di questo 8 Marzo due realtà. Da un lato la realtà delle lavoratrici, delle operaie che in questi mesi, in questo anno passato ma che continuerà in una situazione molto pesante in cui la perdita dei posti di lavoro sta diventando una maniera quasi normale che soprattutto sta coinvolgendo anche le operaie delle grandi fabbriche. Nello stesso tempo, al di là dei dati e delle

lamentele che appaiono sui giornali, la condizione di differenze enormi, salariali, di mansioni e di diritti delle lavoratrici, cade sempre più in basso.

Ma nonostante questo, in questi mesi anche le lavoratrici, le operaie, non hanno mai smesso di lottare e non si fermano, non si possono fermare.

Spesso le loro lotte, i loro bisogni, le loro condizioni, non sono visibili, non sono oggetto di notizie dei mass media oppure quando lo sono servono per sciorinare dati, per assumere impegni ogni tanto, senza che poi questi impegni vengano minimamente realizzati.

Anzi, il problema che quello che sta accadendo alla condizione delle donne proletarie racchiude un pò tutte le oppressioni, tutti gli gli attacchi che ci sono verso l’insieme delle donne e diremmo anche verso l'insieme dei lavoratori e delle masse popolari.

Le donne continuano sempre più ad essere discriminate sul salario, pur facendo lo stesso lavoro, svolgendo le stesse mansioni degli uomini, continuano a prendere meno.

Coloro che sulla stampa, ma anche da parte dei padroni, da parte dei squallidi ministri del governo, sollevano queste discriminazioni salariali così come le discriminazioni rispetto alle possibilità lavorative di chi ha un lavoro stabile e non ultra precario, lo fanno con uno scopo che peggiora la soluzione, come quando dicono alcuni giornalisti legati al padronato di alzare i salari per fermare la denatalità. Quindi lo scopo di queste denunce, di queste “soluzioni” verso le donne lavoratrici non è quello di migliorare la loro condizione, ma quello che se prendono di più, forse faranno più figli, e non si parla del problema di come mantenere eventuali figli.

Tutta la campagna sulla natalità, a fare più figli, è espressamente legata al fatto che le donne devono tornare ad avere un ruolo centrale per questo sistema borghese, a un ruolo centrale che le vede impegnate a fare figli, impegnate nella casa, impegnate nella cura/assistenza della famiglia. Quindi altro che andare incontro ad esigenze, ai bisogni assolutamente fondamentali delle donne proletarie ma farle andare indietro, farle andare in un moderno Medioevo in cui il problema è che se le donne facciano figli vengono "pesate"+ anche per i miseri bonus, per gli incentivi ai padroni se assumono donne che hanno 2, 3 figli ecc.

Invece le donne che non hanno figli o sono sole, queste non hanno nessun diritto, non vengono considerate quasi delle persone.

Questa condizione delle donne, condizione che non è solo pratica, ma che è ideologica e culturale, ecc, sta andando in tandem con un aumento delle violenze sessuali, dei femminicidi.

Si può dire che ora i dati e le statistiche che c'erano un anno fa di una donna su tre uccise, in realtà stanno nettamente aumentando, vengono superati da una guerra di bassa intensità che a volte colpisce proprio le lavoratrici, come spesso negli ultimi femminicidi è avvenuto.

E come il governo risponde a questo ? Il governo risponde con più polizia soprattutto, con più provvedimenti securitari che non risolvono affatto, che non frenano affatto i femminicidi. Anzi, non dimentichiamoci che anche tra gli ultimi femminicidi - per esempio quelli di Latina - questi, ma tanti altri anche, sono stati commessi da uomini delle forze armate, da poliziotti, guardie di finanza, ecc.

Quindi, insieme alla campagna per la natalità, per fare figli, braccia da sfruttare, nuove braccia per il Capitale e soprattutto braccia, carne, per le guerre che via via aumentano e aumenta il ruolo del nostro imperialismo, l'imperialismo italiano, questo poi va insieme all'attacco al diritto d'aborto su cui ci sono alcuni segnali ma anche il futuro si prospetta veramente nero.

Tutto questo è un uso fascista che produce, alimenta un moderno patriarcalismo di maschi odiosi che reagiscono uccidendo, quando le donne non vogliono essere sottomesse, quando esse vogliono rompere i legami.

Però noi in questo 8 Marzo vogliamo che ci sia non solo la denuncia, la rabbia per tutto quello che sta ricadendo sulle donne, sulla condizione di vita in particolare delle donne più più sfruttate e più oppresse, delle donne povere, ma vogliamo portare un elemento di ribellione, di lotta, di fiducia nella possibilità di non subire passivamente tutto questo, ma di poter lottare, di potersi difendersi subito dai provvedimenti, dalla politica, dall'ideologia, dagli attacchi che sono all'ordine del giorno, ma soprattutto lottare per rovesciare questa realtà, perché tutta la vita deve cambiare, rovesciarla con l'unica arma possibile anche per le donne - anzi a maggior ragione per le donne - con l'arma della rivoluzione proletaria, in cui le donne portano, proprio per la loro condizione, non una oppressione, ma l’oppressione totale in quanto tale, portano una marcia in più.

E in questo le operaie, le lavoratrici, sono il centro di questa battaglia, perché loro stanno insieme e conoscono il valore della lotta unitaria, conoscono il valore della forza e quindi sono loro che hanno più interesse, più possibilità, di prendere in mano una lotta collettiva e che quindi devono andare oltre le lotte sindacali che già fanno con le vertenze per portare avanti una lotta generale che sia anche d'avanguardia e di esempio per tutte le donne.

Nello stesso tempo questo 8 Marzo è un 8 Marzo internazionalista, è un 8 Marzo che è fino in fondo dalla parte delle donne palestinesi.

Questo 8 Marzo le donne palestinesi sono al centro della solidarietà da parte delle donne italiane e delle donne di tutti i paesi.

Le donne palestinesi sono massacrate a decine e decine di migliaia, sono il 70%, insieme ai bambini, dei morti per il genocidio che continua imperterrito a portare avanti lo Stato sionista di stampo nazista di Israele. Ma nello stesso tempo queste donne massacrate, affamate, che vedono i loro bambini uccisi sotto le bombe oppure morti per fame, per sete, per mancanza di medicinali, che non possono partorire perché gli ospedali sono bombardati, che sono costrette ad abortire per strada, queste donne però portano avanti una resistenza che veramente è d'esempio per tutte le donne di ogni paese e per noi.

In questo senso noi vogliamo rafforzare il nostro sostegno - e l'8 Marzo questo deve essere concreto e visibile - partecipando, portando questa solidarietà in ogni sciopero delle donne, in ogni iniziativa/mobilitazione e lì dove è possibile, soprattutto al Nord, a Milano, in Lombardia, portarla visivamente nella nuova manifestazione che ci sarà per la Palestina il 9 Marzo.

Noi pensiamo che debba essere più concreto, più forte il legame tra le donne in lotta, le lavoratrici in primis e le donne palestinesi, sia perché è il nostro governo Meloni, sono i padroni nostri quelli che costruiscono le armi soprattutto, che sono i complici e i responsabili del genocidio in Palestina. Questi mostri, come usano le nostre vite per i loro profitti, i loro piani reazionari, razzisti, repressivi, per impedire la libertà di noi donne in questo paese sono gli stessi che vogliono schiacciare il popolo e le donne palestinesi. La lotta delle donne palestinesi, quindi, è la nostra lotta, ci aiuta contro questo sistema putrefatto, è la lotta di noi donne lavoratrici, è la lotta anche delle donne palestinesi, perché indebolisce i nostri mostri imperialisti.

Ecco, tutto questo sarà il centro per noi dell'8 Marzo. Le compagne, le lavoratrici del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario nelle città in cui sono presenti faranno lo sciopero delle lavoratrici, in particolare nelle fabbriche e nei vari posti di lavoro, così come altre iniziative.

Quest'anno effettivamente stiamo concentrando l'iniziativa più importante proprio a Milano/Bergamo, sia per quanto riguarda le fabbriche, gli operai, che anche in questi mesi hanno continuato a lottare sia per quanto riguarda la solidarietà alle donne palestinesi. Quindi in questo senso facciamo appello a tutte le lavoratrici, agli operai e alle donne a prendere nelle loro mani questo importante 8 Marzo.

E poi continueremo sempre più, e ancora di più, a lottare.

Source: https://proletaricomunisti.blogspot.com/2024/03/pc-7-marzo-le-questioni-per-noi.html