Dopo la grande moblitazione del 25 novembre a Roma,
quest'anno l'8 Marzo è stata una grande giornata di lotta, di azione, una nuova forte e combattiva risposta del movimento delle donne che ha confermato la volontà/necessità di non fermarsi e di continuare a lottare, di unirsi e di ribellarsi
ad una condizione di sfruttamento e oppressione che investe ogni ambito della condizione di vita della maggioranza delle donne in questo paese.
Tutto questo si è concretizzato innanzitutto con lo sciopero,
uno sciopero non solo sindacale
ma che nuovamente ha avuto il valore di una forte sfida, di rottura,
un’arma di lotta da impugnare, uno sciopero che dai posti di lavoro tocca tutti gli aspetti della vita delle lavoratrici, delle donne, delle giovani
… sempre più sotto attacco in una fase specifica quale quella attuale in cui con il governo con a capo la fascista Meloni avanza in questo paese ideologicamente, politicamente, praticamente il
moderno fascismo
e da cui emana anche un moderno patriarcalismo che influenza e incide a livello di massa fino all'emergenze grave che oggi sempre più uomini uccidono le donne, che non devono permettersi di scegliere liberamente delle loro vita, come fosse una normalità.
Uno sciopero “
dal lavoro produttivo e riproduttivo
” come ha anche scritto il movimento Nudm,
che deve essere inserito in una prospettiva che ponga la necessità della lotta delle donne a 360 gradi contro il sistema sociale capitalista e imperialista, violento, fonte e causa e dell'oppressione delle donne,
che non può essere migliorato ma solo rovesciato...
Uno sciopero che si è visibilizzato concretamente e attivamente già nella mattina
in alcune fabbriche con volantinaggi, assemblee, fermate, con blocchi in magazzini della logistica, attraverso presidi o spezzoni nei cortei del settore delle lavoratrici/precarie del sociale e delle coop sociali , così nelle manifestazioni in particolare delle lavoratrici della scuola, delle studentesse/studenti, con azioni di blocco e occupazioni nelle università, con proteste delle disoccupate come a Napoli contro la chiusura dei consultori e l'attacco al diritto alla salute che colpisce soprattutto le donne proletarie..
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Alcune immagini
in sciopero lavoratrici precarie degli ospedali e dei servizi integrati assistenziali
in sciopero le precarie Coop Sociali Slai Cobas sc 8 marzo Palermo
sciopero 8 marzo lavoratrici asili nido e scuola Slai Cobas e studentesse
Le grandi manifestazione del pomeriggio promosse da Nudm, nuovamente di migliaia di donne, giovani, manifestanti,
in particolare a Roma, Milano, Torino, ma che ci sono state in tante città ...,
rappresentano da un lato la bella continuità/conferma della mobilitazione del 25 novembre contro la violenza, i femminicidi, ma dall’altro hanno anche portato elementi più netti, più chiari nelle parole d’ordine, nelle denuncia, nelle azioni
… per esempio contro “
le politiche familiste e razziste del governo Meloni che mettono in pericolo il diritto all’aborto, alla salute e all’autodeterminazione e attaccano le persone migranti e razzializzate...
” o in merito alla condizione di attacco alle donne sul piano lavorativo
“Abbiamo protestato contro i bassi salari, la revoca delle poche misure di contrasto alla povertà, come il reddito di cittadinanza, la precarietà dilagante, la disoccupazione, le pensioni da fame e tutte le altre forme di violenza economica…
” (dal comunicato finale di Nudm sull’8 marzo e lo sciopero)
Ma questo 8 marzo/sciopero è stato attraversato anche da una grande e forte denuncia e azione solidale con la Palestina, verso le donne palestinesi, verso la Resistenza del popolo palestinese
che si è espressa in variegate forme
dai posti di lavoro alle manifestazioni, alle azioni
con le molteplici bandiere, gli striscioni, i cartelli, le scritte, iniziative di boicottaggio a luoghi o esercizi commerciali che rappresentano lo Stato di Israele criminale e genocida… una grande solidarietà attiva che ha detto gridato forte e chiaro FINE AL GENOCIDIO, PER LA LIBERAZIONE DELLA PALESTINA , contro il governo Meloni della guerra...
Prime immagini
A Milano il corteo invade Piazza del Duomo con scritte luminose sui palazzi Free Palestina e una grande bandiera palestinese