Nella tarda serata di ieri, varie pattuglie del nucleo operativo radiomobile dei carabinieri hanno effettuato perquisizioni domiciliari a casa di tre sindacalisti del SI Cobas, arrivi in prima fila nella lotta alla Maxidi di Belfiore: Asmerom Zemenfes e Abbas Mohsan dell'esecutivo nazionale e Florina Ghiorghita del coordinamento nazionale.
A tutti e tre i compagni sono stati sequestrati i telefoni cellulari e le rispettive SIM, considerate "corpo del reato", relativo agli scioperi iniziati da giugno dello scorso anno per rivendicare l'effettiva e integrale applicazione del CCNL trasporto merci e logistica nel magazzino della GDO di Belfiore, e che nelle ultime settimane ha prodotto ben 17 giorni di sciopero e presidi fuori ai cancelli a seguito della volontà del nuovo fornitore (la cooperativa Manhandwork) di non riconoscere il SI Cobas, largamente maggioritario tra i lavoratori.
I capi di imputazione principali, manco a dirlo, sono i soliti: violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale e blocco stradale così come "riveduto e corretto" dal nuovo decreto sicurezza del governo Meloni.
Evidentemente la Procura di Verona, che ha emesso il mandato di perquisizione, intende utilizzare i sequestri dei beni personali dei nostri compagni come strumento di intimidazione al fine di fare cessare gli scioperi fuori ai magazzini Maxidi e le proteste dei lavoratori che si sono sviluppate in queste settimane anche sui punti-vendita, arrivando al punto di esprimere valutazioni di merito sulla giustezza o meno degli scioperi: un giudizio tutto politico che dovrebbe esulare dal ruolo e dai compiti di una procura...
Addirittura, gli atti di indagine accusano gli scioperanti di aver acceso dei fuochi per riscaldarsi durante il presidio di notte al gelo, e arrivano persino a giustificare l,
Per quanto ci riguarda, denunciamo con forza quest'ennesimo atto repressivo e intimidatorio nei confronti della nostra organizzazione, e ribadiamo ancora una volta che a decidere della legittimità degli scioperi non sono i Tribunali né tantomeno i padroni, bensì i lavoratori: quei lavoratori che nello scioperare mettono in gioco il loro salario e il loro posto di lavoro al fine di eliminare lo sfruttamento, i salari da fame e le rappresaglie antisindacali.
Se i padroni e le Procure credono che queste intimidazioni possano fermare le nostre battaglie per i diritti e la dignità degli operai, presto si renderanno conto ancora una volta di aver fatto male i conti.
Al fianco dei lavoratori in lotta della Maxidi di Belfiore!
Solidarietà ad Asmeron, Abbas e Florina!
Toccano uno- toccano tutti!
SI Cobas nazionale
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