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Ethiopia: another massacre in Amhara by drone bombing – The Red Herald


Featured image: map with North Shewa, the place bombarded with drones. Source: website Map Hill

On Monday 19 th of February a drone bombing occurred in the district of Mojana Wedera, North Shewa, Amhara, murdered at least 30 people and injured almost twenty more. The local witnesses of the events, explained to local media that the target of the attack was a truck that transported dozens of civilians, including for example a three months old baby that has been missing since. The attack was produced in similar circumstances to other drone bombings: the Ethiopian armed forces sent drones to bombard the Amharic people as a retaliation for the clashes occurred against the Fano Militias. Once again, in this place there were no fighters, but only civilian population.

Local media point out that bombings with artillery and drones have been frequent against the Amharic people, and as we have already reported , the Ethiopian high military ranks have no issues to admit their criminal bombing practices with drones against civilian population.

Meanwhile, imperialists try to hide the reactionary nature of the bureaucratic-big landlord Ethiopian regime, and the crimes of its ruling classes. Recently, the German imperialist media, Reuters, reported on an alleged “Secret ive Security Committee” in charge of suppressing dissent in the Oromia region. This committee would have directed a brutal repression campaign against Oromo insurgents, eliminating numerous leaders and including extrajudicial executions. It would also have been involved in the prolongation of judicial processes and torture and mistreatment of the detainees in custody of the Ethiopian State. This is nothing more than an attempt to cover the nature of bureaucratic capitalism, since under its development the most reactionary policy is established, with greatly repressive and anti-popular bureaucratic-big landlord regimes, which do not need any type of committee or secrecy to commit the most horrendous crimes against the people. Clear proof of this was Merawi’s recent massacre, on which we have reported , and in which dozens of civilians were taken out of their homes and executed in cold blood by the Ethiopian armed forces.

This attempt to cover their crimes is because the imperialists themselves are the main support of the ruling classes and bureaucratic capitalism. For example, recently the United Kingdom has recently signed an agreement with Ethiop ia to improve stability in the region of the Horn of Africa. Thus, they try to hide the real problem, which is not a secret clique or committee, or a dictator or similar peculiarities, but is imperialism itself, and bureaucratic capitalism that is being developed in oppressed countries and bureaucratic-big landlord governments imposed by Imperialists.


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pc 25 febbraio - Stati Uniti difendono "qualsiasi crimine" commesso da Israele - contributo


Alla Corte internazionale di giustizia, l'avvocato della Palestina rimprovera agli Stati Uniti di difendere "qualsiasi crimine" commesso da Israele

Jake Johnson | commondreams.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

19/02/2024

Gli Stati Uniti hanno dimostrato di essere disposti a spingersi "molto lontano" nel disconoscere il diritto internazionale per difendere il governo israeliano, ha dichiarato Paul Reichler durante un'udienza sull'occupazione della Palestina.


Il ministro degli Esteri palestinese Riyad al-Maliki e altri rappresentanti della Palestina durante un'udienza della Corte internazionale di giustizia all'Aia, Paesi Bassi, il 19 febbraio 2024 - (Foto: Selman Aksunger/Anadolu via Getty Images)

Lunedì, uno degli avvocati che rappresenta la Palestina presso la più alta corte delle Nazioni Unite, ha accusato gli Stati Uniti di difendere sistematicamente le violazioni del diritto internazionale commesse da Israele, compresa la brutale occupazione di Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est, che si protrae da oltre 57 anni.

Paul Reichler, un avvocato statunitense che vanta un record di successi presso la Corte Internazionale di Giustizia (CIG), ha dichiarato durante un'udienza storica sull'occupazione israeliana del territorio palestinese che gli Stati Uniti sono quasi soli nel tentativo di fornire una copertura legale alle azioni del governo israeliano negli ultimi sessant'anni.

Le "due eccezioni" tra le nazioni che sono intervenute nel caso della CIG sull'occupazione di Israele sono le Figi e gli Stati Uniti, ha detto Reichler.

"Non è sorprendente: qualunque reato sia commesso da Israele contro il diritto internazionale, gli Stati Uniti si ergono per sottrarlo dalle sue responsabilità", ha proseguito.

Nella memoria scritta alla CIG, ha osservato Reichler, gli Stati Uniti "sostengono che l'occupazione belligerante è regolata esclusivamente dal diritto internazionale umanitario e non dalla Carta delle Nazioni Unite o dal diritto internazionale generale".

"In questo caso gli Stati Uniti cercano di difendere Israele non sostenendo che l'occupazione è legittima, ma che non è né legittima né illegittima", ha detto Reichler, aggiungendo che tale posizione è in diretto contrasto con quella dei suoi alleati, tra cui Francia e Svizzera.

"Fino a che punto gli Stati Uniti, ignorando il precetto giuridico internazionale, si spingeranno per sottrarre Israele dalle conseguenze della sua continua violazione di norme perentorie, tra cui il divieto di acquisizione del territorio con la forza?" ha chiesto Reichler. "A quanto pare molto lontano".

L'introduzione di Reichler ha fatto seguito alle osservazioni del Ministro degli Esteri palestinese Riyad al-Maliki, il quale ha affermato che "il genocidio in corso a Gaza è il risultato di decenni di impunità e inazione" di fronte all'occupazione illegale di Israele e al sequestro della terra palestinese.

"Porre fine all'impunità di Israele è un imperativo morale, politico e legale", ha dichiarato al-Maliki.

Le presentazioni di lunedì hanno dato il via a una settimana di udienze pubbliche della Corte internazionale di giustizia che esaminano la legalità dell'occupazione israeliana del territorio palestinese.

Gli Stati Uniti presenteranno le loro argomentazioni sul caso mercoledì. Israele non parteciperà.

Il procedimento è iniziato meno di un mese dopo che la Corte internazionale di giustizia ha emesso una sentenza provvisoria che ordina al governo israeliano di evitare atti di genocidio a Gaza, una decisione che Israele ha ripetutamente disatteso continuando a commettere atrocità nell'enclave e prendendo di mira la città di Rafah, gravemente sovraffollata.

Le forze israeliane hanno ucciso più di 29.000 persone a Gaza dal 7 ottobre.

Agnès Callamard, segretario generale di Amnesty International, ha dichiarato lunedì che "l'attuale conflitto che infuria nella Striscia di Gaza occupata, dove la Corte internazionale di giustizia ha stabilito che c'è un rischio reale e imminente di genocidio, ha messo a fuoco le conseguenze catastrofiche nell'aver permesso che i crimini internazionali di Israele nei [territori palestinesi occupati] continuino impunemente da così lungo tempo".

"Il mondo deve riconoscere che la fine dell'occupazione illegale di Israele è un prerequisito per fermare le ricorrenti violazioni dei diritti umani in Israele e nei territori palestinesi occupati", ha aggiunto Callamard.





Resistenze.org
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pc 25 febbraio - maoist road - blog internazionalista in lingua originale dai 4 continenti



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24F: ¡Día contra la Brutalidad Policial!¡Por el desmonte del ESMAD (UNDMO)! | Revolución Obrera


24F: ¡Día contra la Brutalidad Policial!¡Por el desmonte del ESMAD (UNDMO)! 1
Durante el Levantamiento Popular del 2021

El 24 de febrero, es el Día Nacional Contra la Brutalidad Policial, cuya razón de ser es el rechazo a la creación del Escuadrón Móvil Antidisturbios (ESMAD) de la Policía Nacional, el 24 de febrero de 1999 bajo el gobierno del expresidente del Partido Conservador, Andrés Pastrana Arango, el mismo que aparece en la lista del multimillonario Jeffrey Epstein.

La creación del ESMAD se corresponde con los convenios de la llamada “modernización” de la policía con los que se inició el Plan Colombia con que Estados Unidos incrementó su injerencia militar y económica sobre el país. El presidente Pastrana con la creación del ESMAD —en medio de las negociaciones con la guerrilla de las FARC— hizo un viraje en la estrategia de seguridad del Estado, pasando de hacer el énfasis en la lucha contraguerrillera a hacerlo sobre la lucha contra el llamado «enemigo interno» por garantizar la seguridad interna del Estado burgués, ubicando como enemigo principal a las masas populares que se alzan en lucha por reivindicaciones económicas, sociales y políticas y que en su momento sobrepasaron a la Fuerza Disponible de la Policía que ya no podía contener la lucha revolucionaria de masas.

Hoy el ESMAD fue “reemplazado” por la Unidad de Diálogo y Mantenimiento del Orden – UNDMO, como parte de los incumplimientos del gobierno reformista de Petro, que en campaña prometió el desmonte del ESMAD y que se recogió en el Programa Inmediato propuesto por la UOC (mlm), pero que, en los hechos apenas fue maquillado con el cambio de nombre y de colores en su indumentaria.

Su accionar de violencia desmedida contra los manifestantes, continúa igual que siempre. Siguen afectando los ojos y las libertades del pueblo que se levanta en lucha legítima por conquistar sus reivindicaciones más sentidas. Siguen usando las supuestamente “armas menos letales”, que incluyen bastones o bolillos, irritantes químicos de uso manual o lanzados a distancia, pistolas de descarga eléctrica o taser, cañones de agua o el sistema lanzador de munición “no letal” Venom, armas con las que han herido de gravedad y han asesinado a personas del pueblo que protestan por uno u otro motivo. Las escopetas siguen siendo apuntadas sobre los cuerpos de los luchadores populares y se siguen violando los protocolos que dicen que deben ser disparadas de forma perpendicular.

En resumen, la Policía —como parte del pilar central del Estado burgués— sigue reprimiendo a las masas desarmadas, el gobierno reformista encabezado por Petro incumplió su promesa de campaña política de desmontar el ESMAD, el pueblo sigue luchando en las calles casi a diario y los revolucionarios debemos ponernos a la altura del momento, vinculándonos con los luchadores en las calles, en los enfrentamientos, en los tropeles, para aprender de ellos y elevar el nivel de la lucha popular callejera, complemento necesario de las Asambleas Populares en las que las masas deben decidir el qué hacer de su accionar revolucionario y por medio de los Grupos de Choque o Primeras Líneas —como embriones de las Milicias Populares— se debe obligar a ceder a las clases dominantes reaccionarias ante las exigencias de las masas por medio de la violencia revolucionaria en medio de un próximo estallido popular, en el que el gobierno Petro deberá decidir de qué lado está, si de las clases asesinas y explotadoras, o del lado del pueblo luchador y trabajador.

Por el desmonte efectivo del ESMAD y el paramilitarismo, la liberación de los presos por luchar y la disolución de los cuerpos armados vinculados a masacres y crímenes de Estado, ¡unidad, organización y lucha!


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Flertall på Stortinget for flere nye amerikanske militærbaser i Norge


Bilde: Illustrasjonsbilde av en  amerikansk militærbase.

Av en kommentator for Tjen Folket Media.


I begynnelsen av måneden signerte regjeringen en avtale med USA om flere amerikanske baser i Norge. Nå er det flertall for forslaget på Stortinget.

Avtalen, som ble inngått med USA den 2. februar, og underskrevet av forsvarsminister Gram og den amerikanske ambassadøren Marc Nathanson, skal sendes ut på høring og deretter vedtas i Stortinget. Både Høyre, Fremskrittspartiet, Senterpartiet, Venstre og KrF sier ja.

Siden 1949 har den norske linjen vært at andre land ikke skal ha militærbaser på norsk jord. Dette har imidlertid snudd de siste årene. Regjeringen vil tillate det de kaller for «omforente områder», altså områder som USA og andre NATO-allierte kan bruke i felleskap for militære formål.

Områder der USA kan bygge ut militær infrastruktur. Fra før av har USA fire slike områder i Norge (Rygge, Sola, Evenes og Ramsund), og nå foreslås det altså åtte nye. De nye områdene går inn som en utvidelse av forsvarsavtalen med USA som Stortinget banket gjennom sommeren 2022.

Sverige, Danmark og Finland inngikk i desember 2023 bilaterale avtaler om forsvarssamarbeid med USA, Defense Cooperation Agreements (DCAs). Avtalene, som ennå ikke er trådt i kraft, legger opp til opprettelse av 17 omforente områder i Sverige, 15 i Finland og 3 i Danmark. De bilaterale avtalene mellom USA og de tre andre nordiske landene har samme utgangspunkt som den norske tilleggsavtalen, Supplementary Defense Cooperation Agreement (SDCA).

De nye stedene hvor amerikanerne skal slippe til, er Andøya flystasjon, Ørland flystasjon, Haakonsvern orlogsstasjon, Værnes flystasjon og garnison, Bardufoss flystasjon, Setermoen garnison samt skyte- og øvingsfelt, Osmarka fjellanlegg og Namsen drivstoffanlegg.

Referanser

Flertall på Stortinget for flere nye amerikanske militærbaser i Norge (ABC Nyheter)

Prop. 90 S (2021–2022) (Regjeringen.no)

Enighet med USA om å opprette flere omforente områder (Regjeringen.no)


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Mexico: Represjon mot kampene mot CIIT


Oversatt for Tjen Folket Media av en bidragsyter.


Dette er en uoffisiell norsk oversettelse av en uttalelse fra Sol Rojo – Mexico, om represjonen mot kampene mot den  inter-oseaniske korridoren (CIIT) . Oversatt hovedsakelig fra engelsk oversettelse publisert av Red Herald . Eventuelle feil eller mangler er våre egne.


Staten utsteder rettslige resolusjoner mot aktivister og forsvarere av jorda

· Vi fordømmer på det sterkeste kriminaliseringen mot aktivister og forsvarere av landet.

· Den politisk bruken av den dømmende makten er tydlig eksempel på statlig undertrykkelse.

FOLKETS STRØMNING RØDE SOL hever sin stemme mot de nye juridiske resolusjonene som angriper våre kamerater fra Santa Maria Mixtequilla og Puente Madera, som akkurat som mange andre kamerater i regionen, kjemper mot innføringen av den  inter-oseaniske korridoren, et imperialistisk megaprosjekt som har ført til splittelsen mellom flere lokalsamfunn, en økning i kriminalitet, paramilitær vold og tvangsfordriving av urfolket fra deres land og territorium, samt mye mer.

Stilt overfor den verdige opposisjonen utført av aktivister, lokalsamfunn og demokratiske organisasjoner, svarer den gamle staten med vilkårlige arrestasjoner og dommer som bekrefter den politiske bruken av den dømmende makten; dette er et tydelig eksempel på undertrykkelsen som eksisterer i enheten.

Den siste 2. februar gikk en kontrolldommer fra Tanivet med på det berettigede føre-var-tiltaket med forebyggende internering mot de 9 aktivistene fra Civil Resistance-Mixtequilla som ble arrestert midt i en kraftig operasjon tidlig 27. januar i Santa Maria, Mixtequilla og Oaxaca. Våre kamerater Adelaido López Gallegos, Armando Sánchez Gómez, Orlando de la Cruz Gallegos, Roberto Vázquez Orozco, Ricardo Vargas Ruiz, Albino Palacios Orozco, Jorge Ontiveros Álvarez, Alba Pérez Santana og Ana Sánchez Castro er for tiden varetektsfengslet.

7. februar dømte en distriktsdommer fra Salina Cruz, Puente Madera samfunnsaktøren og medlem av Forsamlinga av urfolk på Isthmus til forsvar for jord og territorium (APIIDTT). Kamerat David Hernández Salazar og 17 andre tiltalte kan gå fri takket være en rettslig vurdering.

Alle disse kameratene har til felles forsvaret av jorda og kampen mot påtvingelsen av CIIT. Alle disse kameratene og deres lokalsamfunn er ofre for undertrykkelsen fra den gamle staten, som fortsetter å eskalere, og etterlater kamerater truet, skadet, arresterte og til og med myrdet, som er tilfellet med våre kamerater Luis Armando Fuentes Aquino, Jesús Manuel García Martínez og Félix Vicente Cruz. For alle disse grunnene stadfester vi at DEN INTER-OSEANISKE KORRIDOREN FORDRIVER OG MYRDER FATTIGBØNDER OG URFOLK!

Som en organisasjon stadfester vi vår solidaritet med de forfulgte, tiltalte og de politiske fangene, og med samfunnene og organisasjonene som har bestemt seg for å opprettholde kampen mot påtvingelsen av dette imperialistiske megaprosjektet av tvangsfordrivelse og død. Vi fortsetter å oppfordre til enhet blant de demokratiske og revolusjonære kreftene i regionen vår for å bygge en mektig bevegelse som muliggjør det vi har sagt før: ISTHMUS ER VÅRT! Ikke de imperialistiske megaprosjektenes.

Frihet og frifinnelse for politiske fanger!

Nei til innføringen av den  inter-oseaniske korridoren!

Uansett hvem som styrer, vil folkets rettigheter bli forsvart !

Med den Røde Sol, vil folket seire!

FOLKETS STRØMNING RØDE SOL

9. FEBRUAR 2024


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pc 25 febbraio - pc 25 febbraio – L’imperialismo USA installa altre 5 basi militari in Somalia per un più stretto controllo sul Mar Rosso


La militarizzazione di tutti i paesi imperialisti del mondo continua a grandi passi. A capo di tutto ci sono gli Stati Uniti che già ufficialmente spendono circa 1000 miliardi di dollari l’anno (e questi sono i dati ufficiali!) e che continuano ad inviare armi e soldi allo stato nazisionista di Israele… e sulla stessa scia i paesi imperialisti raccolti nell’Unione Europea, Germani, Francia, Italia… che stanno trasformando le loro economie in “economia di guerra” (ieri -  23 febbraio -, riporta il Manifesto, era allo studio uno stanziamento d’urgenza di 1,4 miliardi per comprare obici da paesi terzi … LA UE HA FINANZIATO l’Ucraina con 88 miliardi dall’inizio della guerra, tra aiuti militari, assistenza finanziaria, stanziamenti per l’accoglienza dei rifugiati, 6 milioni di persone).

E per non lasciare alcun dubbio sulla loro volontà di continuare a tenere viva la guerra e ad allargarla giorno dopo giorno, spezzando l’illusione di pacifisti di ogni tipo, l’imperialismo degli Stati Uniti e a seguire tutti gli altri paesi imperialisti annunciano quotidianamente iniziative, come quella dell’imperialismo statunitense che parla di apertura di altre 5 nuove basi militari in Somalia! Di fatto rafforzando il loro controllo proprio sul Mar Rosso. Dice, infatti, un articolo di “pagineesteri”: “Nel Golfo di Aden gli USA hanno già schierato vari mezzi e la portaerei Eisenhower ma la Somalia potrebbe fornire un’utile piattaforma dalla quale lanciare attacchi contro gli Houthi yemeniti e in generale perfezionare il controllo del Mar Rosso.”

Sempre nell’articolo si dice: “Nel corso di una cerimonia presieduta dal presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud, l’incaricato d’affari statunitense Shane Dixon e il ministro della Difesa somalo Abdulkadir Mohamed Nur hanno firmato a Mogadiscio un memorandum d’intesa per la costruzione di cinque basi militari per la brigata Danab, l’unità d’élite dell’Esercito Nazionale Somalo addestrata dai Berretti Verdi di Washington. La brigata Danab è stata istituita nel 2017 a seguito di un accordo tra Stati Uniti e Somalia per formare ed equipaggiare 3000 uomini e donne provenienti da tutto il paese.

“In base all’intesa, gli Stati Uniti devono realizzare delle infrastrutture militari a Baidoa, Dusa Mareb, Jowhar, Chisimaio e Mogadiscio, da utilizzare per l’addestramento di nuove unità dei corpi speciali dell’esercito somalo, incaricati di «contrastare la minaccia del terrorismo internazionale» [e questa è la scusa più classica che dovrebbe giustificare l’intervento armato dei paesi imperialisti, ndr], come recita una nota del presidente Mohamud in riferimento alle milizie del «Movimento di Resistenza Popolare nella Terra delle Due Migrazioni», movimento integralista sunnita meglio noto come Al Shabaab (“I giovani”) e federato ad Al Qaeda.”

Nel frattempo gli USA trattano anche “con Ghana, Costa d’Avorio e Benin per ottenere tre basi militari dove stanziare altrettante squadriglie di droni..”

Queste nuove basi si sommano a quelle già esistenti a Gibuti appartenenti a Germania, Spagna, Italia, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Cina e Arabia saudita, situate a brevissima distanza l’una dall’altra. E tutte sul Mar Rosso!

Come si vede da questo, ma ci sono altre tante notizie, (per l’imperialismo italiano le “missioni” militari in giro per il mondo della fascista Meloni) la preparazione della guerra imperialista “totale” va avanti e “l’aggressione sionista genocida nei confronti del popolo palestinese … fa di quest’area uno dei grandi focolai mondiali … per queste ragioni, essere a favore della lotta del popolo palestinese, essere a favore della solidarietà che si esprime nell’area, e particolarmente nel Mar Rosso, essere a favore che in quest’area vengano ristabilite la giustizia, la pace e la libertà dei popoli, significa lottare nel nostro paese perché questo produca risultati positivi anche per i proletari e il popolo italiano.” (da Controinformazione rossoperaia n.13)


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Palestine Chronicle: Isto é o que acontecerá com Israel em caso de guerra total contra o Líbano - A Nova Democracia


Nota da Redação: Reproduzimos abaixo um artigo do portal Palestine Chronicle . O artigo trata sobre um relatório sionista que avaliou as consequências, para o Estado de Israel, em caso de uma “guerra total” com o Líbano. As conclusões apontam que o Estado sionista sofreria impactos devastadores, sobretudo pelas capacidades militares do movimento anti-imperialista Hezbollah, atuante no Sul do Líbano. Os sionistas afirmam ainda que haveria uma mobilização regional de “todos os representantes do Irã”, forma como eles cunham generalizadamente os movimentos anti-imperialistas árabes, na tentativa de desmoralizar as representações patrióticas dos diferentes países ao pintá-las de “fantoches do Irã”.


Mais de 100 altos funcionários militares e governamentais israelenses participaram num estudo conduzido pelo Instituto de Contraterrorismo da Universidade Reichman sobre o que poderia acontecer no caso de uma guerra total entre Israel e o grupo de Resistência Libanesa Hezbollah.

As conclusões do estudo foram publicadas num relatório publicado pelo site de notícias israelense Calcalist e outros meios de comunicação israelenses.

Este é o resumo das conclusões do estudo israelense.

  • Uma guerra Israel-Líbano no norte começaria com uma “enorme e destrutiva barragem de foguetes do Hezbollah”, que provavelmente atingiria todas as partes do país.
  • O número de foguetes do Hezbollah que atingiram Israel é estimado entre 2.500 e 3.000 por dia.
  • Os foguetes do Hezbollah envolverão uma mistura entre mísseis de precisão de longo alcance e foguetes menos precisos.
  • É provável que o Hezbollah concentre os seus ataques numa única área de cada vez, por exemplo, uma importante base militar israelita ou uma cidade específica no centro do país.
  • Os foguetes continuarão diariamente e provavelmente durarão até seis semanas.

Resistência Regional

O relatório também sugeria que “todos os representantes iranianos” de toda a região se juntariam ao Hezbollah na luta. Isto inclui grupos da Resistência na Síria, Iraque, Iêmen, juntamente com os grupos palestinos Hamas e a Jihad Islâmica em Gaza.

“Além de causar imensa destruição em Israel, incluindo milhares de vítimas tanto na linha de frente quanto na frente interna, causando pânico público, um objetivo central do ataque multifrontal será o colapso dos sistemas de defesa aérea das FDI”, disse Calcalist, acrescentando:

“As munições guiadas com precisão e as armas de baixa assinatura, como munições ociosas, drones e mísseis impasses, tentarão atacar fisicamente e destruir as baterias do Iron Dome.”

O relatório afirmava que a taxa de fogo do Hezbollah e de outros grupos da Resistência “desafiará a tecnologia israelense como nunca antes”, já que “os estoques de interceptadores Iron Dome e dos mísseis David’s Sling serão esgotados poucos dias após o combate, deixando Israel exposto a milhares de foguetes e mísseis sem defesa ativa eficaz.”

“Os portos marítimos de Haifa e Ashdod ficarão paralisados, impactando o comércio internacional. Dezenas de drones suicidas fabricados no Irã voarão em altitudes muito baixas em direção a alvos de alta qualidade nas profundezas de Israel, direcionados a fábricas de armas, armazéns de emergência das FDI e hospitais, que ficarão sobrecarregados com vítimas além do que as equipes médicas podem suportar, muito mais do que mesmo depois de 7 de outubro.”

‘Caos’

O cenário sombrio deverá piorar, levando ao “caos” total quando o Hezbollah enviar centenas de comandos Radwan para tomar cidades e aldeias dentro de Israel, além de assumir o controlo das bases militares israelitas.

Apesar desta avaliação, que sugere essencialmente um quase colapso das forças armadas israelitas, juntamente com a infra-estrutura civil, os políticos israelenses continuam a falar sobre a guerra no Líbano com uma linguagem optimista.

Em 30 de janeiro, o ministro da Defesa israelense, Yoav Gallant, disse que, no caso de uma escalada, “a situação em Haifa não será boa, mas em Beirute a situação será devastadora”.

Gallant reiterou as suas ameaças em 3 de Fevereiro, alertando que “se o Hezbollah pensa que quando houver uma pausa nos combates no sul, iremos manter fogo contra ele, está redondamente enganado”.

Desde o início da guerra israelense em Gaza, em 7 de Outubro, o movimento libanês Hezbollah envolveu-se diretamente, mas de forma relativamente limitada, na guerra contra a ocupação israelense.

Segundo fontes do Hezbollah, o movimento realizou 169 operações militares nos primeiros 120 dias de guerra, matando mais de 2.000 soldados israelenses.

Israel ocupa partes do Líbano há décadas e só deixou o país em 2000, na sequência da forte resistência libanesa sob a liderança do Hezbollah.

Tentou reocupar o Líbano em 2006, mas falhou no que o Líbano considera uma grande vitória contra Israel.

Israel, no entanto, continua a ocupar partes do Líbano, nomeadamente a região de Fazendas Shebaa.

O Hezbollah prometeu recuperar cada centímetro do Líbano que foi ocupado por Israel, contrariando o direito internacional.


O Palestine Chronicle é um portal online dedicado à cobertura jornalística dos eventos na Palestina e na Faixa e Gaza, com elevado compromisso na defesa do povo palestino e sua luta por libertação. O Editor do portal, Ramzy Baroud, foi entrevistado pelo AND no programa A Propósito, na edição que pode ser conferida aqui .


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ΟΥΚΡΑΝΙΑ: «Αδιέξοδα» στο μέτωπο ή στα πρόθυρα ήττας το Κίεβο


Αναδημοσίευση από Προλεταριακή Σημαία



Μπορεί ύστερα από περίπου δύο χρόνια ο πόλεμος στην Ουκρανία να έχει «υποχωρήσει» στη διεθνή ειδησεογραφία, ωστόσο η σύγκρουση συνεχίζεται σφοδρότατη, με τεράστιο κόστος σε ζωές και πόρους, χωρίς να υπάρχουν σαφείς ενδείξεις για τερματισμό της.

O πόλεμος έχει εξελιχθεί σε έναν πόλεμο φθοράς, με ορατά πλεονεκτήματα για τη Ρωσία, αλλά η εξέλιξή του και τα βασικά επίδικα παραμένουν απροσδιόριστα. Εκτός από αλλαγή συνόρων, που θεωρείται μη αντιστρεπτή κατάσταση, είναι απίθανο η ΗΠΑ να αποδεχθούν ένα καθεστώς εγγυημένης και ελεγχόμενης αποστρατιωτικοποίησης – ουδετεροποίησης, όπως απαιτεί η Μόσχα.

Τα δημοσιεύματα στις ΗΠΑ δεν αφήνουν περιθώρια για αμφιβολίες. Ο Λευκός Οίκος δεν θα υποστηρίξει επιχειρήσεις του Κιέβου για ανάκτηση των κατεχομένων από τη Ρωσία εδαφών. Ωστόσο, αίσθηση προκάλεσαν δηλώσεις τής (νούμερο δύο του Στέιτ Ντιπάρτμεντ) Νούλαντ πριν αναχωρήσει από το Κίεβο έπειτα από επίσημη επίσκεψη.

Μίλησε για ανατροπές στα πεδία των μαχών της Ουκρανίας, με τις ΗΠΑ να συνεχίζουν να παρέχουν υποστήριξη στην Ουκρανία, με νέες επενδύσεις και με νέα οπλικά συστήματα που ήδη βρίσκονται καθ’ οδόν. Τέλος, εξήρε την ανάπτυξη της ουκρανικής οικονομίας από 4% σε 5%, την οποία… «οι χώρες του κόσμου πρέπει να τη ζηλεύουν»! Δηλώσεις που όχι μόνο έρχονται σε αντίθεση με την περιρρέουσα ατμόσφαιρα των «αμερικανικών πολιτικών διαδρόμων», αλλά αγνοούν και το γεγονός ότι το «ρεπουμπλικανικό» Κογκρέσο ξεκαθάρισε τη μη ψήφιση του «πακέτου βοήθειας» στην Ουκρανία.

Όσο έντονες είναι οι συζητήσεις το τελευταίο διάστημα ως προς το μέλλον της δυτικής στήριξης στην Ουκρανία,και το νέο πακέτο βοήθειας από ΗΠΑ και ΕΕ, άλλο τόσο έντονη είναι η απροθυμία τους. Οι 27 ηγέτες της ΕΕ συμφώνησαν, τελικά, σε ένα πρόσθετο πακέτο στήριξης ύψους 50 δισ. ευρώ σε 2 δόσεις, αλλά ο επικεφαλής διπλωμάτης της ΕΕ, Μπορέλ, διευκρίνισε: «είναι σημαντικό να αποσαφηνιστεί η κατάσταση και να ξέρουμε πού βρισκόμαστε τώρα, πού θα είμαστε το Μάρτιο και μέχρι το τέλος του έτους». Η συμφωνία περιέχει ετήσιες αξιολογήσεις της «βοήθειας», αφού όλοι αγνοούν τη διαδρομή της εντός Ουκρανίας. Άλλωστε το τίμημα είναι 40 δισεκατομμύρια δολάρια ετησίως (όσο το δημοσιονομικό έλλειμμα της Ουκρανίας)!

Ευσεβής πόθος του Κιέβου είναι να αποφασίσει η ΕΕ τη δήμευση ρωσικών περιουσιακών στοιχείων. Το θέμα βρίσκεται στην ημερήσια διάταξη από την έναρξη της «ρώσικης ειδικής επιχείρησης» στην Ουκρανία. Και πάλι ο Μπορέλ διευκρίνισε: «αυτή τη στιγμή μιλάμε για τα έσοδα από τόκους, και είμαι πεπεισμένος ότι αυτό θα ολοκληρωθεί στο εγγύς μέλλον». Πολιτικά, αυτή η κατάσχεση δικαιολογείται ως «προκαταβολή για αποζημιώσεις», τις οποίες το Κρεμλίνο θα πρέπει να καταβάλει στην Ουκρανία. Όμως, ο ηττημένος είναι αυτός που πληρώνει αποζημιώσεις! Και αυτό γέρνει προς την Ουκρανία. Σε σχέση με αυτό, η ΕΚΤ ανακοίνωσε πως θα αποσταθεροποιηθεί το χρηματοπιστωτικό σύστημα της ΕΕ, συνυπολογίζοντας τα αντίμετρα της Μόσχας, που αφορούν κατασχέσεις δυτικών περιουσιακών στοιχείων. Ο όγκος τους υπολογίσθηκε (τέλος του 2022) στα 288 δισ. δολάρια, σύμφωνα με τα εθνικά στατιστικά στοιχεία δυτικών χωρών.

Το καθεστώς του Κιέβου συνεχίζει με βάση τον αρχικό στόχο: «να εκδιώξει τον εχθρό απ΄ όλη την Ουκρανία», αφήνοντας να εννοηθεί πως, όσο άσχημα κι αν φαίνονται τα πράγματα τώρα, στο μέλλον η Ουκρανία θα ανατρέψει τα δεδομένα. Το Κίεβο ή αρνείται να αποδεχτεί την πραγματικότητα ή προσδοκά να ανέβει ο «πήχης» της αντιπαράθεσης Δύσης-Ρωσίας. Αλλά πώς;

Το γεγονός ωστόσο που σόκαρε τους δυτικούς φίλους του Ζελένσκι αφορά την κατάρριψη, στον ρωσικό εναέριο χώρο, αεροπλάνου που μετέφερε 65 ουκρανούς αιχμαλώτους πολέμου που είχαν προγραμματιστεί για ανταλλαγή. Επίσης σκοτώθηκαν τρεις ρώσοι στρατιωτικοί και έξι μέλη του πληρώματος. Αρχικά η κατάρριψη αποδόθηκε σε ενέργειες του Κιέβου με τη δικαιολογία ότι μετέφερε υλικά για τα πυραυλικά συστήματα S-300, που προορίζονταν για επιθέσεις στο Χάρκοβο. Σύντομα, όμως, τα περί εμπλοκής των δυνάμεων του Κιέβου εξαφανίζονται από τα ουκρανικά ΜΜΕ, όπως και κάθε αναφορά στο υποτιθέμενο φορτίο!

Η λογική υπόθεση είναι ότι η ουκρανική πλευρά είχε ενημερωθεί γι΄ αυτή την πτήση, με τον ίδιο τρόπο που η Ρωσία ενημερώνεται για επισκέψεις ξένων ηγετών στο Κίεβο. Το «αδικαιολόγητο» του πράγματος ενδεχομένως να αφορά εσωτερικές αντιθέσεις.

Ο ουκρανός πρόεδρος ζήτησε πρόσφατα από τον κορυφαίο στρατηγό της χώρας του, Ζαλούζνι, να παραιτηθεί, αλλά αυτός αρνήθηκε, «πυροδοτώντας» διάφορες εικασίες. Η τεταμένη σχέση ξεκινά αφότου γίνεται ορατό ότι η ουκρανική αντεπίθεση δεν μπορεί να πετύχει τους στόχους της (την ανάκτηση κατεχόμενων εδαφών και την αποκοπή της «χερσαίας γέφυρας» προς την Κριμαία). Ο Ζαλούζνι είχε πει ότι ο πόλεμος έχει φτάσει σε «αδιέξοδο», με το γραφείο τού προέδρου να τον επιπλήττει. Ακολούθησαν και άλλες δηλώσεις, καθόλου συμβατές με αυτές του προεδρικού περιβάλλοντος. Το οποίο περιβάλλον τις θεωρεί πολιτικές και όχι στρατιωτικές δηλώσεις.

Παρ’ ότι η Ουάσιγκτον θέλει να αποφύγει μια ανοιχτή σύγκρουση μεταξύ Ζελένσκι και Ζαλούζνι, οι ΗΠΑ (γράφει η Berliner Zeitung, επικαλούμενη ουκρανικές πηγές) είναι πιθανότερο να υποστηρίξουν τον αρχιστράτηγο παρά τον πρόεδρο σε περίπτωση όξυνσης της μεταξύ τους σύγκρουσης. Οι φήμες για ίντριγκες γύρω από το πρόσωπο του στρατηγού Ζαλούζνι ή οι κατηγορίες για αυταρχισμό του Ζελένσκι, που διατυπώνονται από τον δήμαρχο του Κιέβου, Κλίτσκο, μπορεί να είναι μόνο κάποια ορατά στοιχεία του παρασκηνίου στο Κίεβο, αντανακλούν ωστόσο κάποια γενικότερη πόλωση στην κοινωνία.

Στο μεταξύ η Μόσχα δεν δείχνει να βιάζεται για «ειρηνευτικές συνομιλίες», αφού οι ουκρανικές δυνάμεις δείχνουν να έχουν ήδη χάσει τη δυνατότητα ανάληψης επιθετικών ενεργειών. Η πρωτοβουλία έχει περάσει στη δική της πλευρά και, όπως φαίνεται, σημειώνει αργή αλλά σταθερή πρόοδο στο ανατολικό και νότιο τμήμα της χώρας. Και κέρδισμα χρόνου και εδαφών.

Δεν ξέρουμε αν ο Ζελένσκι και το περιβάλλον του πιστεύουν πως μια ακόμη «αφηγηματική αντεπίθεση» μπορεί να αντισταθμίσει την πραγματική ήττα, σε πραγματικό πεδίο μάχης. Πάντως τα δυτικά ΜΜΕ, μιλώντας περί «αδιεξόδου στα μέτωπα των συγκρούσεων», περιγράφουν μια κατάσταση που δεν μοιάζει με αδιέξοδο. Μοιάζει με το να είσαι στα πρόθυρα της ήττας.

Αυτό φαίνεται και από το ότι η Ρωσία αναβαθμίζει τις απαιτήσεις της… «Η αποστρατικοποιημένη ζώνη στην Ουκρανία θα πρέπει να προωθηθεί πιο μακριά, σε απόσταση από την οποία θα είναι αδύνατο να βομβαρδιστούν ειρηνικές πόλεις», δήλωσε ο Πούτιν στη Μόσχα στις 31 Ιανουαρίου. «Η γραμμή θα πρέπει να βρίσκεται σε τέτοια απόσταση από το έδαφός μας ώστε να διασφαλίζει την ασφάλεια»... Τα τετελεσμένα στο χάρτη «φωτογραφίζουν» όλη την Ουκρανία!

Οι υπεύθυνοι στρατηγικού σχεδιασμού τόσο στην Ουάσιγκτον όσο και στην Ευρώπη είναι βέβαιο ότι απεργάζονται ένα σχέδιο Β, δηλαδή να απαντήσουν σε μια ρωσική νίκη. Ωστόσο αυτή τη στιγμή η Ουκρανία είναι πλέον πεδίο πολιτικής αντιπαράθεσης στις ΗΠΑ (και όχι μόνο) και ίσως να μη χρειαστεί να περιμένουμε την επόμενη διοίκηση στον Λευκό Οίκο για να έχουμε μια νέα πολιτική των ΗΠΑ στην Ουκρανία.

ΧΒ


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25 febbraio - ENORME MANIFESTAZIONE A MILANO NELLA GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE DEL 24 FEBBRAIO PER LA PALESTINA E CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA - prime immagini


MILANO E' PALESTINESE! 40 MILA IN CORTEO
e in contemporanea e in collegamento alla manifestazione di Milano mobilitazioni in altre città

























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GRANDISSIMA MANIFESTAZIONE A MILANO IERI 24 FEBBRAIO A SOSTEGNO DEL POPOLO PALESTINESE, CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA


prime immagini

40 MILA IN CORTEO, TANTISSIME LE GIOVANI PALESTINESI, LE DONNE, LE STUDENTESSE COMBATTIVE E IN PRIMA LINEA




















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Mexico: Staten udsteder retsafgørelser mod aktivister og forsvarere af jorden


Vi offentliggør en uofficiel oversættelse af udtalelsen offentliggjort i Sol Rojo México , som også er blevet delt på The Red Herald.

– Vi fordømmer på det kraftigste kriminaliseringen af aktivister og forsvarere af jorden.

– Den politiske brug af den juridiske magt er et klart eksempel på statslig undertrykkelse.

FOLKETS STRØMNING RØDE SOL hæver stemmen mod de nylige retsafgørelser mod kammeraterne fra Santa María Mixtequilla og Puente Madera, der ligesom mange andre kammerater og samfund i Isthmus-regionen modsætter sig indførelsen af den Inter-oceaniske Korridor, et imperialistisk megaprojekt, der har medført opdeling af samfundsnetværk, stigning i kriminel og paramilitær vold, ekspropriation af jord og territorier fra oprindelige folk, blandt mange andre ting.

Over for den værdige modstand fra aktivister, lokalsamfund og demokratiske organisationer reagerer den gamle stat med vilkårlige anholdelser og domme, der bekræfter den politiske brug af den juridiske magt; dette er et klart eksempel på den undertrykkelse, der findes i enheden.

Den 2. februar godkendte en kontroldommer fra Tanivet den berettigede sikkerhedsforanstaltning med varetægtsfængsling af de 9 aktivister fra Civil Resistance-Mixtequilla, der blev tilbageholdt midt i en voldsom aktion i de tidlige morgentimer den 27. januar i Santa María Mixtequilla, Oaxaca. Kammeraterne Adelaido López Gallegos, Armando Sánchez Gómez, Orlando de la Cruz Gallegos, Roberto Vázquez Orozco, Ricardo Vargas Ruiz, Albino Palacios Orozco, Jorge Ontiveros Álvarez, Alba Pérez Santana og Ana Sánchez Castro er i øjeblikket tilbageholdt.

Den 7. februar afsagde en distriktsdommer i Salina Cruz dom over Puente Madera Community Agent og medlem af Assembly of the Indigenous Peoples of the Isthmus in Defense of the Land and Territory (APIIDTT). Kammerat David Hernández Salazar og 17 andre tiltalte er på fri fod takket være en retslig prøvelse.

Som vi tidligere har rapporteret, blev vores kollega Salvador Pinal Meléndez, et zapotekisk samfundsmedlem fra Santa Cruz Tagolaba og medlem af vores organisation, også fængslet den 21. september 2021 anklaget for forbrydelser, som han ikke har begået, og er i øjeblikket i husarrest på grund af sin skrøbelige helbredstilstand, mens deres angribere fortsat nyder total straffrihed og begår nye røverier mod samfundet.

Alle disse kammerater har det til fælles, at de forsvarer jorden og kæmper mod indførelsen af CIIT. Alle disse kammerater og deres samfund er ofre for den gamle stats undertrykkelse, som fortsætter med at eskalere, og som også efterlader kammerater truet, såret, tilbageholdt og endda myrdet, som det er tilfældet med vores kammerater Luis Armando Fuentes Aquino, Jesús Manuel García Martínez og Félix Vicente Cruz. Af alle disse grunde fastholder vi, at DEN INTEROCEANISKE KORRIDOR FJERNER OG MYRDER FATTIGBØNDER OG OG INDFØDTE FOLK!

Som organisation bekræfter vi vores solidaritet med de forfulgte, retsforfulgte og politiske fanger, og med de samfund og organisationer, der har besluttet at fortsætte kampen mod indførelsen af dette imperialistiske megaprojekt med ekspropriation og død. Vi fortsætter med at opfordre til enhed mellem de demokratiske og revolutionære kræfter i vores region for at opbygge en stærk bevægelse, der gør det muligt, hvad vi har sagt før: ISTHMUS ER VORES! Ikke for de imperialistiske megaprojekter.

Frihed og frikendelse til politiske fanger!

Nej til den Inter-oceaniske Korridor!

Uanset hvem der regerer, vil folkets rettigheder blive forsvaret!

Med Den Røde Sol vil folket vinde!

FOLKETS STRØMNING RØD SOL

9. FEBRUAR 2024


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Αγωνιστικές Κινήσεις Εκπαιδευτικών | Διπλό είναι το προσκλητήριο για την ΑΠΕΡΓΙΑ την Τετάρτη 28 Φεβρουαρίου.


ΟΛΟΙ ΣΤΗΝ ΑΠΕΡΓΙΑ ΣΤΙΣ 28 ΦΛΕΒΑΡΗ - ΟΛΟΙ ΣΤΙΣ ΑΠΕΡΓΙΑΚΕΣ ΣΥΓΚΕΝΤΡΩΣΕΙΣ

ΟΛΟΙ ΣΤΟΝ ΑΓΩΝΑ ΕΝΑΝΤΙΑ ΣΤΗΝ ΑΝΤΙΛΑΪΚΗ ΠΟΛΙΤΙΚΗ

ΔΙΕΚΔΙΚΟΥΜΕ ΣΠΟΥΔΕΣ-ΥΓΕΙΑ -ΕΡΓΑΣΙΑ - ΖΩΗ ΜΕ ΔΙΚΑΙΩΜΑΤΑ!

Διπλό είναι το προσκλητήριο για την ΑΠΕΡΓΙΑ την Τετάρτη 28 Φεβρουαρίου .

Η ΑΠΕΡΓΙΑ αυτή αποτελεί αντικειμενικά σημείο συνάντησης δυο καλεσμάτων . Είναι ημέρα μνήμης και οργής για τη συμπλήρωση ενός χρόνου από το έγκλημα στα Τέμπη και ημέρα ένωσης της παρουσίας και φωνής των φοιτητών, των αγροτών με όλους τους εργαζόμενους σε όλη τη χώρα! Διασταυρώνεται, η δήλωση της νεολαίας και του λαού μας ότι οι 57 νεκροί δε θα ξεχαστούν μαζί με την απαίτηση μαζικής συμπόρευσης όλων των αγωνιζόμενων κομματιών.

ΤΟ ΕΓΚΛΗΜΑ ΣΤΑ ΤΕΜΠΗ ΔΕΝ ΗΤΑΝ ΜΙΑ ΣΤΙΓΜΗ, ΕΙΝΑΙ ΤΟΥ ΣΥΣΤΗΜΑΤΟΣ Η ΠΟΛΙΤΙΚΗ. Και αυτή η πολιτική του κέρδους, των ιδιωτικοποιήσεων, της απόσυρσης του κράτους από τις στοιχειώδεις υποχρεώσεις του συνεχίζεται και εντείνεται, συντρίβοντας τα λαϊκά δικαιώματα. Η χώρα, οι εργαζόμενοι, η νεολαία μας γίνονται επιβάτες σε ένα τρένο που οδηγεί στη φτώχεια, στην εξαθλίωση, στη βαρβαρότητα. Παράλληλα, μόνο θυμό και απέχθεια προκαλεί η κυβερνητική επιχείρηση συγκάλυψης του εγκλήματος. Αποστροφή και αηδία για ένα πολιτικό προσωπικό που κοροϊδεύει κατάμουτρα τους συγγενείς των θυμάτων.

ΦΟΙΤΗΤΕΣ-ΑΓΡΟΤΙΑ-ΕΡΓΑΤΙΑ ΜΙΑ ΦΩΝΗ ΚΑΙ ΜΙΑ ΓΡΟΘΙΑ ! Εδώ και αρκετές εβδομάδες η σπουδάζουσα νεολαία και οι αγρότες γεμίζουν τους δρόμους τις πλατείες. Με καταλήψεις και μπλόκα κόντρα στην κρατική καταστολή, την τρομοκρατία, στις συκοφαντίες και την προπαγάνδα των Μέσων Εξαπάτησης επιμένουν να αγωνίζονται για το δίκιο τους. Η ΑΠΕΡΓΙΑ δίνει τη δυνατότητα να εκδηλωθεί μαζικά η αντίσταση στην αντιλαϊκή κυβερνητική πολιτική, να ενωθούν όλες οι φωνές υπεράσπισης των δικαιωμάτων στην παιδεία, στην υγεία, στο εισόδημα, στη σταθερή και μόνιμη δουλειά, στη ζωή!

Αυτή η ανάγκη που αναδεικνύει η πραγματικότητα είναι και το περιεχόμενο του απεργιακού καλέσματος για τους εκπαιδευτικούς. Να κλείσουν τα σχολεία, να ενώσει ο κλάδος μας τη φωνή του με όλο το λαό. Όχι απλά σαν ένδειξη αλληλεγγύης αλλά γιατί είμαστε αντιμέτωποι με αντίστοιχα αντιδραστικά μέτρα. Το ίδιο κατάμαυρο νήμα συνδέει τα ιδιωτικά Πανεπιστήμια, με το νόμο για την επαγγελματική εκπαίδευση, το Εθνικό απολυτήριο που έρχεται, το νέο σύστημα μη διορισμών με γραπτό ΑΣΕΠ, την αξιολογική περικύκλωση κατηγοριοποίησης και πειθάρχησης των εκπαιδευτικών. Και όλα τα προηγούμενα προστίθενται σε μια πιεστική και εξαντλητική σχολική καθημερινότητα, με τον μισθό να ξοδεύεται για τα απολύτως απαραίτητα ήδη από τις πρώτες μέρες του δεκαπενθήμερου.

Παράλληλα η συμμετοχή στην ΑΠΕΡΓΙΑ είναι στάση υπεράσπισης της ελευθερίας σκέψης και δράσης κόντρα στις διώξεις, στις ΕΔΕ, στους εκφοβισμούς και τις απαγορεύσεις, στην ποινικοποίηση της συνδικαλιστικής δράσης, στη φασιστικοποίηση. Πρόσφατα μάλιστα στο νέο Ποινικό Κώδικα γίνεται συγκεκριμένη αναφορά σε κινητοποιήσεις σε σχολεία και νοσοκομεία!

ΑΠΕΡΓΟΥΜΕ όχι για να βγούμε “από την υποχρέωση” λόγω της μαύρης επετείου, ή για να ρίξουμε ακόμη μια άσφαιρη τουφεκιά όπως επιδιώκουν οι δυνάμεις του συμβιβασμού με δηλώσεις “κορύφωσης του αγώνα'', θέλοντας να κρύψουν ότι εννοούν το τέλος των κινητοποιήσεων. ΑΠΕΡΓΟΥΜΕ για να αποτελέσει η Τετάρτη 28/2 έναν σταθμό μαζικότητας και ενότητας, δίνοντας ώθηση για να συνεχίσει και να δυναμώσει η κατεύθυνση της συνολικής και κεντρικής αντιπαράθεσης του λαού με την κυβερνητική επίθεση. Να γίνουν άμεσα Γενικές Συνελεύσεις σε ΕΛΜΕκαι ΣΕΠΕ για να αποφασιστούν τα επόμενα αγωνιστικά βήματα.

ΝΑ ΠΑΡΘΟΥΝ ΠΙΣΩ ΤΑ ΑΝΤΙΔΡΑΣΤΙΚΑ ΜΕΤΡΑ-ΝΑ ΣΠΑΣΕΙ Η ΤΡΟΜΟΚΡΑΤΙΑ



ΣΤΟΥΣ ΔΡΟΜΟΥΣ ΜΠΟΡΟΥΜΕ ΝΑ ΝΙΚΗΣΟΥΜΕ!






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ΤΑΞΙΚΗ ΠΟΡΕΙΑ | Κάτω τα χέρια από τους αγωνιστές και τη συλλογική δράση


Η Ταξική Πορεία καταγγέλλει την προσπάθεια τρομοκράτησης των εργαζόμενων στο Εθνικό και Καποδιστριακό Πανεπιστήμιο Αθηνών (ΕΚΠΑ) με την κλήση σε ΕΔΕ όλων των μελών του Διοικητικού Συμβουλίου του Συλλόγου Διοικητικού Προσωπικού του ΕΚΠΑ, του Προεδρείου της Γενικής Συνέλευσης της 7ης Φεβρουαρίου, καθώς και δύο ακόμα μελών του Κεντρικού Συμβουλίου της Ομοσπονδίας Διοικητικού Προσωπικού Τριτοβάθμιας Εκπαίδευσης (ΟΔΠΤΕ) και εργαζομένων στο ΕΚΠΑ, εκ των οποίων ο ένας (συμβασιούχος, γαρ) απειλείται και με απόλυση.

Ο Σύλλογος Διοικητικού Προσωπικού του ΕΚΠΑ στη Γενική του Συνέλευση της 7ης Φλεβάρη πήρε απόφαση για συμβολικό αποκλεισμό του κτηρίου που στεγάζεται το ΚΛΕΙΔΙ (Κέντρο Λειτουργίας και Διαχείρισης Δικτύου) στις 12/2 με σκοπό το μπλοκάρισμα των τηλε-εξετάσεων. Η κινητοποίηση αυτή στόχευε στη στήριξη του φοιτητικού αγώνα κατά της ίδρυσης ιδιωτικών πανεπιστημίων στη χώρα.

Πράγματι, οι εργαζόμενοι/ες του ΕΚΠΑ, από κοινού με τους συλλόγους ΕΤΕΠ και ΕΔΙΠ και τους φοιτητικούς συλλόγους, διεκδίκησαν και κατάφεραν να ανασταλεί η λειτουργία του δικτύου για περίπου 75 λεπτά, με αποτέλεσμα την ακύρωση των προγραμματισμένων για εκείνη την ώρα εξετάσεων. Το γεγονός αυτό έγινε γνωστό εκτός ΕΚΠΑ, πήρε διαστάσεις στα κοινωνικά δίκτυα και στα πανελλαδικά τηλεοπτικά κανάλια ως νίκη των εργαζομένων, με αποτέλεσμα να ενοχλήσει και να προκαλέσει αντιδράσεις: από τη μια η αυτεπάγγελτη εισαγγελική παρέμβαση, από την άλλη η αναδίπλωση των πρυτανικών αρχών του ΕΚΠΑ, οι οποίες έθεσαν σε αναστολή καθηκόντων συμβασιούχο συνάδελφο και μέλος του Κεντρικού Συμβουλίου της ΟΔΠΤΕ και πρακτικά σε απόλυση, αφού πλησιάζει η λήξη της σύμβασής του, με κίνδυνο τη μη ανανέωσή της. Παράλληλα, κάλεσαν σε ΕΔΕ τα μέλη του ΔΣ του Συλλόγου και το Προεδρείο της Γενικής Συνέλευσης που πήρε την απόφαση για την κινητοποίηση αυτή.

Οι διώξεις των συναδέλφων/ισσών για τη συνδικαλιστική τους δράση, για τη στήριξη της υλοποίησης της απόφασης της Γενικής Συνέλευσης του Συλλόγου τους, είναι σε πλήρη αντιστοιχία με τους αντεργατικούς-αντισυνδικαλιστικούς νόμους Χατζηδάκη και Γεωργιάδη και με την καταστολή αγώνων που επιχειρεί η κυβέρνηση, προκειμένου να καταφέρει να περάσει το νομοσχέδιο για την ίδρυση των ιδιωτικών πανεπιστημίων. Από τις κλήσεις, ανά την Ελλάδα, διευθυντ(ρι)ών υπό κατάληψη σχολείων σε αστυνομικά τμήματα και τις διώξεις εκπαιδευτικών, ως την εισβολή ΜΑΤ σε σχολεία και σχολές υπό κατάληψη, ως τα δακρυγόνα, το ξύλο, τις συλλήψεις στις πορείες, η κυβέρνηση οχυρώνεται πίσω από την τρομοκράτηση και την καταστολή για να συνεχίσει τη συνολικά αντιλαϊκή της πολιτική.

Από την κατάρρευση των υποδομών και τις συνεπακόλουθες απώλειες ζωών και καταστροφές περιουσιών (φωτιές στο Μάτι και την Εύβοια, τρένο στα Τέμπη, πλημμύρες στη Θεσσαλία και πόσα άλλα) ως την ακρίβεια και λιτότητα σε σημείο που να στερούμαστε βασικά αγαθά και το ρεύμα. Από την αγορά πανάκριβου πολεμικού οπλισμού και την απόλυτη πρόσδεση της χώρας στις στρατιωτικές επιταγές των ΗΠΑ ως την πλήρη υποταγή στις διαταγές της ΕΕ για την οικονομία της χώρας. Από την καταστροφή των δημόσιων νοσοκομείων και της δωρεάν περίθαλψης-υγείας ως τους μισθούς πείνας και την επίθεση σε όποιο εργασιακό δικαίωμα υπάρχει ακόμα. Από την αξιολόγηση των σχολείων και των εκπαιδευτικών ως την κατάργηση της δωρεάν τριτοβάθμιας εκπαίδευσης, η αστική τάξη με εκφραστή την εκάστοτε κυβέρνησή της προσπαθεί να «τελειώνει» με τα δικαιώματα του λαού αυτού.

Ωστόσο, το δικαίωμα του λαού στη μόρφωση, όπως και η δυνατότητά του να αγωνίζεται και να διεκδικεί είναι απαράβατοι όροι ζωής. Γι’ αυτό και οποιαδήποτε κινητοποίηση «ενοχλεί», οποιοσδήποτε αγώνας ξεσκεπάζει τις αληθινές προθέσεις της κυβέρνησης και όποιο επιτυχημένο κίνημα σπάει το προσωπείο της παντοδυναμίας της. Σε αυτό το πλαίσιο εντάσσονται και οι διώξεις συναδέλφων/ισσων στο ΕΚΠΑ και στο πλαίσιο αυτό εμείς δηλώνουμε την αλληλεγγύη μας και στην αμέριστη συμπαράστασή μας.

  • Η απόλυση, η ΕΔΕ και η τρομοκρατία ΔΕ ΘΑ ΠΕΡΑΣΟΥΝ
  • Να σταματήσει τώρα κάθε δίωξη και να παρθεί πίσω τώρα η απόλυση του συναδέλφου.
  • Η αλληλεγγύη είναι το όπλο μας.







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pc 25 febbraio - In corteo a Palermo nella giornata di mobilitazione nazionale del 24 febbraio per la Palestina e contro la guerra imperialista, in collegamento con la grande manifestazione di Milano


In centinaia ieri pomeriggio, nella giornata di mobilitazione nazionale, al corteo che dalla piazza principale del quartiere popolare della Guadagna si è snodato nelle via verso la fabbrica Leonardo di guerra e di morte, la fabbrica del profitto dei padroni assassini, con il pieno beneplacito del governo Meloni guerrafondaio e complice del genocidio del popolo Palestinese messo in atto dallo Stato nazisionista di Israele sostenuto dall'imperialismo USA/Nato/Europa/Italia.


Un corteo che ha salutato la grande manifestazione nazionale di Milano e tutte le iniziative in corso in altre città come Catania..., che ha posto in modo netto il sostegno alla Resistenza del popolo Palestinese e la condanna del genocidio messo in atto dallo Stato nazisionista di Israele, che ha denunciato l'agire guerrafondaio e fascista del governo Meloni, che ha solidarizzato con forza con tutti gli studenti e studentesse e manifestanti attaccati dalla polizia nel giorno del sciopero generale del 23 febbraio a Pisa, Firenze, Catania...



Durante il percorso diversi abitanti del quartiere erano affacciati dai balconi, parlando con  persone che lungo i marciapiedi prendevano il nostro volantino e/o il giornale della Controinformazione Rossoperaia  in maggioranza emergeva il no alla guerra e che i soldi non devono servire per andare ad ammazzare bambini, donne, giovani ma devono servire per il lavoro, le scuole, gli ospedali, i servizi che il governo Meloni sta attaccando ma emergeva anche la poca conoscenza della questione Palestina o della Leonardo al servizio della guerra...




SIAMO TUTTE PALESTINESI, al fianco delle donne Palestinesi







Davanti la Leonardo, blindata da polizia e digos,  si sono susseguiti diversi interventi e slogans PALESTINA LIBERA, PADRONI ASSASSINI, ISRAEL TERRORIST


intervento compagna Mfpr















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[Vidéo] Saint-Etienne : Manifestation pour la Palestine à l'appel du Comité 42 - Nouvelle Époque


Nous rapportions dans un précédent article la manifestation à laquelle nous avons assisté le samedi 3 février à Saint-Etienne à l’appel du Comité 42 pour la Palestine.

Nous vous proposons de retrouver ici une vidéo de la manifestation :

Manifestation à Saint-Etienne pour la Palestine. Source : Nouvelle Epoque

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Συνέντευξη της Ηλιάννας Μανίκα επιζώσα από το σιδηροδρομικό δυστύχημα στα Τέμπη - Αναδημοσίευση από ΕΦΣΥΝ


«Να μη συνηθίσουμε τις κρατικές δολοφονίες»


Εναν χρόνο μετά το πιο πολύνεκρο σιδηροδρομικό δυστύχημα της χώρας, η Ηλιάννα Μανίκα μιλάει στην «Εφ.Συν.» για τις τραγικές στιγμές που έζησε ως επιβάτις της αμαξοστοιχίας της Hellenic Train και πώς κατάφερε να απεγκλωβιστεί από το τέταρτο βαγόνι. Υποστηρίζει ότι η πολιτεία ασχολήθηκε μόνο με τη συγκάλυψη του εγκλήματος και εκτιμάει ότι οι πραγματικοί υπαίτιοι είναι στο απυρόβλητο.


Η 29χρονη φιλόλογος, που ζει στη Θεσσαλονίκη, ζητάει να αγωνιστούμε για να κατακτήσουμε μια ζωή που δεν θα σκεφτόμαστε αν θα καταφέρουμε να γυρίσουμε σπίτι από τη δουλειά μας και δεν θα θυσιαζόμαστε στον βωμό της «ανάπτυξής».


Ηλιάννα Μανίκα, επιζώσα από το σιδηροδρομικό δυστύχημα στα Τέμπη


● Ποια είναι η πρώτη εικόνα που σας έρχεται στο μυαλό από το βράδυ της 28ης Φεβρουαρίου 2023;

Το απόλυτο χάος. Ενα συνονθύλευμα από φρικτές τραυματικές εικόνες.

● Θα μπορούσατε να μας περιγράψετε τι ζήσατε;

Βρισκόμουν στο τρένο από Αθήνα για Θεσσαλονίκη με μια φίλη μου και έναν φίλο μου. Ημασταν στις μπροστινές θέσεις του τέταρτου βαγονιού, εγώ με τη φίλη μου καθόμασταν μαζί και ο φίλος μας τρεις θέσεις πίσω. Στις 23.20 περίπου, νιώσαμε ένα δυνατό τράνταγμα, το οποίο διήρκεσε αρκετά δευτερόλεπτα, κατά τα οποία έπεφταν πάνω μας αντικείμενα, γυαλιά από τα παράθυρα που έσπαγαν και υλικό από το βαγόνι που διαλυόταν, καθώς η εμπορική αμαξοστοιχία είχε πέσει από τα αριστερά πάνω στο βαγόνι μας. Θυμάμαι πως όταν σταμάτησε το τράνταγμα, το βαγόνι είχε γείρει αρκετά. Επειτα από λίγο τα φώτα έσβησαν. Καταφέραμε να βγούμε γιατί ο φίλος μας πήρε το σφυρί και έσπασε το παράθυρο που βρισκόταν από την πλευρά που έγερνε το βαγόνι. Καταφέραμε με το σφυρί αρχικά και στη συνέχεια με βαλίτσες να σπάσουμε το τζάμι και να πηδήξουμε από το τρένο. Τραυματιστήκαμε την ώρα της σύγκρουσης, αλλά και στην προσπάθειά μας να απεγκλωβιστούμε.

● Τι αντικρίσατε όταν καταφέρατε να απεγκλωβιστείτε;

Μόλις πηδήξαμε από το παράθυρο κατευθυνθήκαμε προς το χωράφι. Παραμείναμε στο σημείο μαζί με άλλους τραυματίες για περίπου δύο ώρες, κατά τις οποίες ακόμα δεν είχαμε συνειδητοποιήσει τι είχε συμβεί και αν θα καταφέρουμε να βγούμε ζωντανοί. Θυμάμαι τις κραυγές, το τρένο να καίγεται, τους άλλους τραυματίες γύρω μου, τα συντρίμμια των βαγονιών. Κάποιες θολές εικόνες. Θυμάμαι πως για να απεγκλωβιστούμε χρειάστηκε να μας βοηθήσουν οι διασώστες να σκαρφαλώσουμε πάνω από την εμπορική αμαξοστοιχία και μετά με σκοινιά να καταφέρουμε να προσεγγίσουμε τον δρόμο. Εκεί μας δόθηκαν οι πρώτες βοήθειες, ενώ στη συνέχεια μεταφερθήκαμε στο Νοσοκομείο «Γεννηματάς» στη Θεσσαλονίκη.

● Τις πρώτες κρίσιμες ώρες και τις επόμενες μέρες ποιους είχατε στο πλευρό σας; Ποια είναι η στήριξη της πολιτείας σ' εσάς από τότε μέχρι σήμερα;

Είχα δίπλα μου τους δικούς μου ανθρώπους, αλλά και όσους/όσες διαδήλωσαν για το κρατικό αυτό έγκλημα, όσους/όσες απήργησαν ενάντια στη μαζική αυτή δολοφονία. Η πολιτεία ασχολούνταν με το μπάζωμα του σημείου, με τη συγκάλυψη του εγκλήματος. Με εμάς δεν ασχολήθηκε. Δεν την ενδιαφέρουν την πολιτεία τα θύματα, μόνο τα κέρδη τους. Και όταν στον βωμό των κερδών τους τύχει να δολοφονηθούμε, την ενδιαφέρει πόσο θα της κοστίσουμε, αν της κοστίσουμε. Δεν έχουμε να περιμένουμε τίποτα από αυτούς που γνώριζαν ότι μας στέλνουν σε προμελετημένο έγκλημα. Τόσα χρόνια οι εργαζόμενοι του ΟΣΕ κατήγγελλαν την ανυπαρξία μέτρων ασφαλείας και οι κινητοποιήσεις και οι απεργίες που έκαναν έβρισκαν απέναντί τους την αδιαφορία και τον χλευασμό των ιθυνόντων και των μέσων ενημέρωσης που τους εξυπηρετούν. Εξάλλου, δεν πρέπει να παραλείψουμε πως εν γνώσει της πολιτείας κομματιάστηκε ο ΟΣΕ και ξεπουλήθηκε σε ξένα συμφέροντα, με το ελληνικό Δημόσιο από τις οδηγίες της Ευρωπαϊκής Ενωσης να υποχρεούται να αναλάβει το κόστος, αλλά και να το μειώσει: να απολύσει το προσωπικό, να αναθέσει εργολαβίες. Ετσι, αφήνουν στην τύχη τους λειτουργίες που έχουν να κάνουν με την ασφάλειά μας. Ετσι, μας δείχνουν απροκάλυπτα πως δεν τους ενδιαφέρει πόσοι και αν θα επιβιώσουμε, αρκεί να γεμίζουν τις τσέπες τους.

● Εχετε έρθει σε επαφή με συγγενείς θυμάτων ή άλλους επιζώντες;

Ναι. Κυρίως έχω επικοινωνία με την πρόεδρο του Συλλόγου Θυμάτων Πληγέντων Τεμπών, Μαρία Καρυστιανού, την οποία εκτιμώ βαθύτατα, θαυμάζω τη δύναμή της και όλες τις προσπάθειες που καταβάλλει για να μην ξεχαστεί το έγκλημα αυτό και να κερδίσει το δίκιο.

● Σας έχουν καλέσει οι εισαγγελικές αρχές να καταθέσετε όσα βιώσατε;

Οχι, δεν μας έχει καλέσει κανένας.

● Εναν χρόνο μετά, εκτιμάτε ότι θα αποδοθεί δικαιοσύνη;

Δεν πιστεύω στην αστική δικαιοσύνη, γιατί σε όλες τις περιπτώσεις φορτώνουν τις ευθύνες στους εργαζομένους ή στα ίδια τα θύματα. Οι πραγματικοί υπαίτιοι είναι στο απυρόβλητο και από όσο παρακολουθούμε τις συζητήσεις στην εξεταστική επιτροπή της Βουλής γίνεται προσπάθεια να επιρρίψουν τις ευθύνες στον σταθμάρχη και στους νεκρούς μηχανοδηγούς που πήγαν στην εργασία τους και δεν γύρισαν ποτέ στο σπίτι τους. Στο ίδιο έργο θεατές. Σε όλες τις δολοφονίες του συστήματος: τους πρόσφυγες που πνίγονται, τους εργάτες που σκοτώνονται κάθε δύο μέρες, τις δολοφονίες της αστυνομίας, τους συνεπιβάτες μου που δολοφονήθηκαν επειδή τόλμησαν να μπουν στο τρένο, προβάλλονται η ατομική ευθύνη, το ανθρώπινο λάθος και τα «μεμονωμένα περιστατικά». Η δικαιοσύνη τους εξυπηρετεί την πολιτική των ισχυρών, που μας φτωχοποιεί, μας στερεί τα δικαιώματα, μέχρι και την ίδια μας τη ζωή. Πιστεύω, όμως, στο δίκιο. Γι’ αυτό δεν θα επιλέξω τη μοιρολατρική στάση και δεν θα αποδεχθώ τη ζοφερή αυτή κατάσταση. Θα συμμετάσχω στον αγώνα για να αποδοθεί δικαιοσύνη, γιατί, αν και την έχουν πάρει με το μέρος τους, εμείς θα αξιοποιήσουμε τη δύναμή μας ενάντια στη διαφθορά της για να επιβάλουμε το πραγματικό δίκιο.

● Εχετε ξαναταξιδέψει με τρένο από τότε;

Οχι, φυσικά. Το τρένο έχει βαφτεί με το αίμα των θυμάτων, με τα κατεστραμμένα όνειρα των νέων που έχασαν τη ζωή τους τόσο άδικα και με τους εφιάλτες όσων βρισκόμασταν εκεί και βιώσαμε αυτή τη φρίκη. Η λέξη «τρένο» είναι πλέον συνυφασμένη με τον θάνατο. Μαθαίνω πως κερνάνε καφέ πλέον μέσα στο τρένο, πως έχουν αναβαθμίσει την ιστοσελίδα τους, έχουν αλλάξει τους αριθμούς των θέσεων. Για την ασφάλεια των επιβατών δεν έχουν κάνει τίποτα φυσικά. Ακόμα ένα παράδειγμα της κοροϊδίας τους και της υποτίμησης της νοημοσύνης μας.

● Τι θα λέγατε στον πρωθυπουργό της χώρας, αν τον είχατε απέναντί σας;

Τίποτα! Δεν έχω να πω κάτι στον πρωθυπουργό, στον Καραμανλή ή σε όποιον άλλον της τωρινής κυβέρνησης και όλων των προηγούμενων. Δεν αναρωτιέμαι πώς κοιμούνται ήσυχοι τα βράδια. Κοιμούνται μια χαρά, γιατί κάνουν πολύ καλά τη δουλειά τους. Εξυπηρετούν την τάξη τους βάζοντας τα κέρδη πάνω από τις ζωές μας. Δεν θεωρώ ότι έχουμε να κερδίσουμε κάτι συνομιλώντας με αυτούς που είναι απέναντί μας. Θέλω, όμως, να πω κάτι σε όλους τους ανθρώπους γύρω μου που έτυχε να μην είναι εκείνο το βράδυ στο τρένο, αλλά ζούμε μαζί σε αυτό το σύστημα που μας επιβάλλει καθημερινά τον θάνατο σε όλες τις εκφάνσεις του. Οτι αυτό το σύστημα της εκμετάλλευσης, της βίας, της τρομοκρατίας και των απροκάλυπτων δολοφονιών βασίζεται στον φόβο μας για να επιβιώσει. Εμείς, όμως, για να επιβιώσουμε μέσα σε αυτό πρέπει να ενωθούμε ενάντια στον ατομικισμό που καλλιεργείται και μέσα από την αλληλεγγύη και τον συλλογικό μας αγώνα να αμφισβητήσουμε τη ματωμένη αυτή «πραγματικότητα». Να μη συνηθίσουμε τις δολοφονίες τους. Να διεκδικήσουμε το δίκιο μας, γιατί τίποτα δεν μας χαρίζεται. Να αγωνιστούμε για να κατακτήσουμε μια ζωή που δεν θα σκεφτόμαστε αν θα καταφέρουμε να επιβιώσουμε, να γυρίσουμε σπίτι από τη δουλειά μας, από το Πανεπιστήμιό μας ή από τη μετακίνησή μας. Μια ζωή που δεν θα θυσιαζόμαστε στον βωμό της «ανάπτυξής» τους. Μια ζωή στην οποία η κάθε ζωή θα έχει αξία.

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INDIA: “Black Day”, more clashes between peasants and the old State – The Red Herald


Featured image: peasants burn effigies of Modi, Amit Shah and the Haryana’s Chief Minister. Source: Varun Gulati

On Wednesday 21 st of February, the peasant Shubh Karam Singh, who was protesting with thousands of peasants, was shot dead by the Indian police in Jind district, Haryana. We have reported on this previously . No agent has been held accountable for this, and Punjab Chief Minister, Bhagwant Mann, tried to buy off the family and the peasantry by announcing that he will give them compensation of 10 million rupees, equivalent to US$120,000. At the same time the Indian police declared that the cause of death would only be known after the autopsy, avoiding all possible blame on the police.

The murder of Shubh Karam Singh does not represent an isolated case, but the repression of the old Indian State has been very harsh since the beginning of the protests. The use of tear gas, concrete barricades protecting the country’s capital, and heavy police charges have been usual during this week of peasant protests. Additionally, the old Indian State has also put its entire propaganda and censorship machinery to work. The Punjab’s peasantry is being accused of being infiltrated or having links with the “terrorism” and Khalistani’s independence organizations , declared as terrorists by the old Indian State. In this way, the just struggle of the people is criminalized and the harsh repression against them is justified. In previous peasant protests such as those in 2021, there were already accusations of this by the State Prosecutor.

The old Indian State has carried out other types of repressive measures, willing to isolate the peasant’s struggle and trying to prevent them to denounce the crimes and repression that they are facing. For example, internet access and SMS have been banned in numerous districts of Haryana from 11 th of February until last Saturday. It has even been known that the Indian authorities have contacted the social network “X” (formerly Twitter) to close accounts and delete posts related to the peasant’s struggle. This has been admitted by the social network itself.

The murder of the young peasant and the harsh repression of the old Indian State did not stopped the protests of the Indian peasantry, but has made stronger their efforts, and the peasantry has carried out more mobilizations and is calling for new ones. On Friday 24, the Indian peasantry declared a “Black Day” and raised thousands of black flags during the marches and once again clashed with the repressive forces of the old Indian State, during their march towards the capital, New Delhi. Peasant organizations held numerous protests against police repression, burning effigies of Modi, Amit Shah and the Chief Minister of Haryana and there have been new injured peasants due to police brutality. They also announced new mobilizations, including a tractor march for Monday 26 th of February.


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«Τελικές λύσεις» και οδυνηρά ερωτήματα. Του Βασίλη Σαμαρά / αναδημοσίευση από την Εφημερίδα των Συντακτών /24-02-2024


«Τελικές λύσεις» και οδυνηρά ερωτήματα


Βασίλης Σαμαράς*


Η πολιτική των σιωνιστών στοχεύει στην «τελική λύση» του παλαιστινιακού ζητήματος με την εκκαθάριση των Παλαιστινίων και τη δημιουργία ενός αμιγώς ισραηλινού κράτους στη γη της Παλαιστίνης.


Συνεχίζεται χωρίς σταματημό το μακέλεμα των Παλαιστινίων στη Γάζα από τις ισραηλινές δυνάμεις. Δεκάδες χιλιάδες οι δολοφονημένοι, άλλοι τόσοι και περισσότεροι οι σακατεμένοι, εκατοντάδες χιλιάδες οι ξεσπιτωμένοι. Αυτό το διαρκές έγκλημα η «ευαίσθητη» Δύση όχι μόνο το προσπερνά, αλλά και ενισχύει με κάθε μέσο τη σιωνιστική θηριωδία προσφέροντας αφειδώς χρήματα και όπλα. Καθόλου τυχαία βέβαια. Αλλωστε και η ίδια η «δημοκρατική» Δύση έχει μακρά παράδοση όσον αφορά τη μαζική εξόντωση ολάκερων λαών. Πολύ περισσότερο που ήταν η ίδια που προώθησε τη δημιουργία του σιωνιστικού κράτους σαν δικό της προκεχωρημένο φυλάκιο στη Μέση Ανατολή.


Με βάση αυτά τα δεδομένα δεν αποτελεί έκπληξη το ότι η σιωνιστική προπαγάνδα, συνεπικουρούμενη από τα κυρίαρχα δυτικά ΜΜΕ, επιχειρεί να δικαιολογήσει τη συνεχιζόμενη σφαγή των Παλαιστινίων. Υποστηρίζει ότι το Ισραήλ ασκεί το «νόμιμο δικαίωμα άμυνας», ότι μάχεται ενάντια στην τρομοκρατία και σε αδίστακτους δολοφόνους. Πρόκειται για τη «συνήθη» αντιστροφή της πραγματικότητας. Ας δούμε.

Η σέλφι της ντροπής από Ισραηλινές σφαγείς | AP PHOTO

Τα πραγματικά δεδομένα

Ποιος αλήθεια επιτίθεται σε ποιον; Ποιος τρομοκρατεί ποιον; Ποιος δολοφονεί ποιους;

α) Στην απογραφή του 1882 διαπιστώθηκε ότι οι Εβραίοι αποτελούσαν το 3% του πληθυσμού της Παλαιστίνης, οι Χριστιανοί το 9% και οι Αραβες το 88%. Οταν, λοιπόν, με αφετηρία αυτό το 3% έφτασαν να διεκδικούν το 100% της Παλαιστίνης απέναντι στο 88% (ή και 97%), ποιος είναι ο επιτιθέμενος και ποιος ο αμυνόμενος;

β) Το σιωνιστικό κράτος γεννήθηκε μέσα στο αίμα και μέσα από την πιο άγρια τρομοκρατία των ένοπλων εβραϊκών σχηματισμών (Χαγκάνα, Ιργκούν και Στερν). Μια τρομοκρατία που ασκήθηκε ακόμη και απέναντι στους προστάτες τους Βρετανούς με την ανατίναξη του ξενοδοχείου-αρχηγείου της βρετανικής αποστολής που έθαψε 200 Αγγλους αξιωματικούς, αλλά και τη δολοφονία του μεσολαβητή του ΟΗΕ Μπερναντότε. Με τις τρομοκρατικές επιθέσεις ενάντια στους άοπλους και ανοργάνωτους τότε Παλαιστινίους και με στόχο την εκδίωξή τους από τη γη τους. Αιματοβαμμένο σύμβολο των επιδιώξεών τους η σφαγή του Ντερ Γιασίν, η οποία, όπως έμμεσα και κυνικά παραδέχτηκε η «αριστερή» Γκόλντα Μέιρ, υπηρέτησε αυτές τις επιδιώξεις. Μια πολιτική τρομοκράτησης των Παλαιστινίων που συνεχίστηκε αδιάλειπτα από τα τότε μέχρι τα σήμερα.

γ) Οσον αφορά το ζήτημα των δολοφονιών, είναι γεγονός ότι υπήρξαν σε όλο αυτό το διάστημα και πολλά θύματα στην πλευρά του Ισραήλ. Δεν υπάρχει ωστόσο καμιά σύγκριση σε σχέση με τα θύματα της άλλης πλευράς. Είναι ασύλληπτος ο αριθμός των Παλαιστινίων που δολοφονήθηκαν στη διάρκεια αυτών των δεκαετιών από τις ισραηλινές δυνάμεις κατοχής. Ενα δολοφονικό όργιο που συνεχίζεται και στις μέρες μας στην πολύπαθη Γάζα αλλά και στη Δυτική Οχθη.

Προς την «τελική λύση»;

Προς τι και γιατί όλα αυτά. Βασική επιδίωξη των ιμπεριαλιστών προστατών του Ισραήλ είναι η διατήρησή του σαν το ισχυρό έρεισμα της πολιτικής τους στη Μέση Ανατολή. Ταυτόχρονα και με τρόπο που να μη διαταράσσονται οι σχέσεις τους με τις άλλες αραβικές χώρες. Μόνο που η πολιτική των σιωνιστών εκμεταλλευόμενη αυτή τη σχέση στοχεύει ακόμη μακρύτερα. Στοχεύει στην «τελική λύση» του παλαιστινιακού ζητήματος με την εκκαθάριση των Παλαιστινίων και τη δημιουργία ενός αμιγώς ισραηλινού κράτους στη γη της Παλαιστίνης. Με τη διαρκή τρομοκρατία, τις φυλακίσεις, τα βασανιστήρια, τους εκτοπισμούς, τις δολοφονίες αλλά και τη διαρκή επέκταση των εποικισμών. Σε σχέση με αυτή την επιδίωξη έχει ενδιαφέρον να δούμε και ορισμένα ακόμη πράγματα.

Οι εκ των έσω παραδοχές

Ενα από τα μεγαλύτερα εγκλήματα στην ιστορία της ανθρωπότητας υπήρξε η μαζική εξόντωση των Εβραίων από τους ναζί. Εξηγήσιμο, συνεπώς, το ότι με βάση το τραύμα που κουβαλάνε οι Εβραίοι εξεγείρονται όταν κάποιος συγκρίνει την πολιτική τους απέναντι στους Παλαιστινίους με εκείνη που άσκησαν οι ναζί απέναντι στους Εβραίους. Μόνο που μάλλον πρέπει να κοιταχτούν στον καθρέφτη.

Ας περάσω, λοιπόν, σε αυτά που ανέφερε παλιότερα ο Γκίντεον Λεβί, διακεκριμένος Ισραηλινός δημοσιογράφος και συγγραφέας. Ανέφερε ότι στο πλαίσιο της ισραηλινής πολιτικής αλλά και της κοινωνίας κυριαρχούν σε σημαντικό βαθμό ορισμένες αντιλήψεις.

α) Πως οι Ισραηλινοί αποτελούν τον περιούσιο λαό και άρα δικαιούνται να ενεργούν όπως θέλουν.

β) Πως αποτελούν τα θύματα της Ιστορίας και συνεπώς δεν μπορούν να χαρακτηρίζονται θύτες των Παλαιστινίων.

γ) Πως θεωρούν τους Παλαιστινίους κατώτερο ανθρώπινο είδος και άρα είναι φυσιολογικό να τους αντιμετωπίζουν ακόμη και με απάνθρωπο τρόπο.

Δυσάρεστα ερωτήματα

Με βάση λοιπόν το σύνολο των δεδομένων που έχει σωρεύσει μια πορεία τόσων χρόνων μπορούν να τεθούν ορισμένα σοβαρά ερωτήματα.

α) Ποια η διαφορά ανάμεσα στην πεποίθηση των Εβραίων ότι αποτελούν τον περιούσιο λαό και το χιτλερικό «Deutschland über alles»;

β) Ποια η διαφορά ανάμεσα στη ναζιστική αντίληψη που κατέτασσε τους Εβραίους στην κατηγορία των υπανθρώπων και τις απόψεις στο Ισραήλ που αντιμετωπίζουν τους Παλαιστινίους ως κατώτερο είδος ανθρώπων;

γ) Ποια η διαφορά ανάμεσα στις προθέσεις των ναζί να επιβάλουν ως «τελική λύση» του εβραϊκού ζητήματος τη μαζική εξόντωση των Εβραίων και την πολιτική που βλέπει ως «τελική λύση» του παλαιστινιακού ζητήματος τη μαζική εξόντωση-εκδίωξη των Παλαιστινίων και τη δημιουργία αμιγώς ισραηλινού κράτους στο έδαφος της Παλαιστίνης;

Οι απαντήσεις, στην κρίση του αναγνώστη.

*Στέλεχος του ΚΚΕ(μ-λ)

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Polen: Bauernproteste an der Grenze zu Deutschland und Ukraine


Seit heute Mittag blockieren Polnische Landwirte wichtige Punkte an der deutsch-polnischen Grenze auf der A12. Die Blockade soll 24 Stunden lang dauern, Teile der Autobahn sind für Pkw und Lkw gesperrt. Der Protest richtet sich gegen die EU-Agrarpolitik.

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Quelle: https://www.tagesschau.de/ausland/europa/polen-bauern-blockade-grenzuebergang-100.html

Polnische Bauern haben am Sonntag die Autobahn nach Deutschland nahe der Grenze bei Frankfurt (Oder) mit Traktoren blockiert. Ursprünglich hatten die Landwirte einen vierwöchigen Protest angekündigt. Nach Vermittlungsgesprächen mit Mariusz Olejniczak, dem parteilosen Bürgermeister von Słubice, soll nun doch nur ein Warnstreik stattfinden, an dem sich 500 bis 700 Fahrzeuge beteiligen. Ungefähr 17.000 Lkw passieren den Grenzübergang täglich, die Auswirkungen auf den Verkehr könnten bis an den Berliner Stadtrand reichen.

Dieser Protest ist nur einer von vielen Protestaktionen , die von den Polnischen Landwirten in den letzten Monaten organisiert wurden und reiht sich in die Welle von Bauernprotesten ein, die von imperialistischen Ländern wie Deutschland, Spanien , bis hin zu halbkolonialen und halbfeudalen Ländern wie Indien reicht. Die Protestaktionen in Polen richten sich gegen die Agrarpolitik der Europäischen Union, insbesondere dagegen, dass ukrainische Bauern seit 2022 ihr Getreide zollfrei importieren und für wenig Geld verkaufen können.

So gab es in den vergangenen Woche auch Proteste an der Grenze zur Ukraine, beispielsweise am Grenzübergang Medyka . Bei einigen Aktionen wurde nicht nur die Straße blockiert , sondern auch Zugschienen blockiert, Reifen und ukrainisches Getreide angezündet und faule Eier geworfen. Auch in großen Städten, wie unter anderem Danzig und Krakau, wurde mit Traktoren protestiert. Polnischen Medienberichten zufolge hat es im gesamten Land über 250 Blockaden gegeben.

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Quelle: https://www.berliner-zeitung.de/politik-gesellschaft/bauernproteste-in-polen-und-tschechien-weiten-sich-aus-eu-und-ukraine-in-der-kritik-li.2188932

Schienen Blockade in Medyka, Polen. Quelle: Radio Svoboda auf X

Wie die revolutionäre Website „The Red Herald“ berichtete, fordern die Bauern vom polnischen Premierminister, Donald Tusk, dass Polen aus dem sogenannten „Green New Deal“, einem Abkommen für die „EU-Klimaneutralität bis 2050“ , ausgekoppelt wird, welches unter anderem die deutliche Reduzierung von Düngemitteln und die Rotation der Kulturen vorsieht. Sie forderten auch das Verbot von ukrainischem Getreide in der EU.

Die Proteste ernteten alsbald Kritik von Seiten der ukrainischen Regierung. So hat der ukrainische Ministerpräsident Zelensky, treuer Diener des Imperialismus, vor allem des Yankee-Imperialismus, nicht lange gebraucht, um die Proteste der polnischen Bauern mit bewaffneten russischen Angriffen in Verbindung zu bringen. Am kommenden Mittwoch, den 28. Februar, werden Zelensky und Tusk ein Treffen abhalten , bei dem der polnische Premierminister versuchen wird, die Unterstützung der Bauern zu erhalten und gleichzeitig die Ziele der Imperialisten mit dem Krieg zu verfolgen, was die Unterstützung der NATO und die Einfuhr von Materialien über die Landgrenze einschließt.

Weiter schreibt „The Red Herald“ dazu (unsere Übersetzung):

In den übrigen osteuropäischen Ländern, wie Lettland, Litauen, Ungarn, der Tschechischen Republik und anderen, finden diese Demonstrationen in allen Ländern auf ähnliche Weise statt. Alle haben das gleiche Ziel: die Schäden, die das ukrainische Getreide verursacht, zu minimieren. Entweder durch staatliche Beihilfen oder durch das Verbot des freien Verkehrs von ukrainischem Getreide.

Alle Regierungen dieser Länder verfolgen jedoch die Ziele des Imperialismus, was bedeutet, dass sie die massive Einfuhr ukrainischer Produkte zugunsten der Monopole und auf Kosten der Bauern des Landes zulassen. […]

Viele der Proteste zielen auf die Beendigung von Abkommen mit halbfeudalen und halbkolonialen Ländern ab, die sie als unfair einstufen, da nicht die gleichen Umweltauflagen wie für die Bauern und Landwirte der Europäischen Union gelten, was zu einem Preisanstieg und einem Nachteil im Wettbewerb führt. Es sind jedoch die europäischen Monopole selbst, insbesondere der deutsche Imperialismus als dominierende Macht in der EU, die den Krieg in der Ukraine ausnutzen, um den freien Verkehr des ukrainischen Getreides in der EU zu ermöglichen und so die Preise für das Getreide unter dem Vorwand der "globalen Ernährungssicherheit" zu senken, da die russische Blockade der Exporte über das Schwarze Meer mit Beginn des Krieges erfolgte.“


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A PROPÓSITO: Bolsonaro abaixa o tom durante manifestação na Av. Paulista - A Nova Democracia


O programa A Propósito realizou uma edição especial para tratar da agitação bolsonarista na Avenida Paulista no dia 25 de fevereiro. O programa contou com a apresentação de Enrico Di Gregorio, jornalista de AND e apresentador do programa, e do Diretor-Geral do jornal, Victor Bellizia. O vídeo pode ser visto aqui .

Leia, também, o comentário editorial do programa A Propósito de hoje:

O ato de hoje expressa, em primeiro lugar, que Bolsonaro é mesmo O Fraco. Em seu discurso, defendeu explicitamente uma anistia, fazendo comparativo com aquela concedida aos torturadores do regime militar por ocasião da Constituinte. Bolsonaro quer salvar a própria pele, como um pulha que é, mas para soar como defensor de uma “causa nobre”, fez referência aos “homens e mulheres” presos por participarem da segunda bolsonarada de 8 de janeiro de 2023, pela primeira vez desde aqueles acontecimentos, como se estivesse a defendê-los. Cínico! Em segundo lugar, é preciso pontuar: se é verdade que o ato foi grande, é preciso ter em conta que foram mobilizadas pessoas de todo o Brasil para se concentrarem em São Paulo, e tudo bancado pelo protonazista, fantasiado de pastor, Silas Malafaia. Este não foi, nem de longe, o maior ato dos bolsonaristas, e tampouco foi aquele que expressou maior peso político: os figurões do parlamento, e mesmo os governadores Zema e Tarcísio, participaram somente por cálculo eleitoral. Se Bolsonaro tinha por objetivo demonstrar peso de massas para frear as investigações, ele fracassou. Mas que ninguém pense que estamos, no Brasil, a um passo da paz e da tranquilidade na política: esta manifestação, com aproximadamente 300 mil pessoas, prova que ele segue com poder de mobilização e seu movimento segue tendo caráter de massas; além disso, esse ato se dá em meio a investigações que trouxeram abundantes provas de que Bolsonaro preparou um golpe de Estado e, neste sentido, todas essas pessoas defendem e se mobilizam em prol da consumação deste golpe. Bolsonaro é fraco e tende a não conseguir frear as investigações em curso; mas a extrema-direita é maior do que ele e sobreviverá a isso. Tudo isso exige que todos os democratas e progressistas a maior vigilância no combate ao golpismo e a todos os compromissos e conciliação com ele.


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French: Statement of the ICL on Comrade Lenin – The Red Herald


We hereby share a translation to French that we have seen on Communist International of the call by the ICL “COMRADE LENIN, LEADING LIGHT OF THE INTERNATIONAL PROLETARIAT AND GREAT TEACHER OF MARXISM-LENINISM-MAOISM, ILLUMINATES THE PATH OF UNITY FOR THE INTERNATIONAL COMMUNIST MOVEMENT”.

Prolétaires de tous les pays, unissez-vous !

LE CAMARADE LENINE, PHARE DU PROLÉTARIAT INTERNATIONAL ET GRAND MAÎTRE DU MARXISME-LENINISME-MAOÏSME, ÉCLAIRE LA VOIE DE L’UNITÉ DU MOUVEMENT COMMUNISTE INTERNATIONAL

“Nous sommes ceux qui forment l’armée du grand stratège du prolétariat, l’armée du camarade Lénine. Il n’y a pas de plus grand honneur que d’appartenir à cette armée”. (Staline)

Comme le montrent les pages de l’Histoire, le 21 janvier 1924, le camarade Lénine, le grand dirigeant de la classe ouvrière et des peuples opprimés du monde entier, la deuxième pierre angulaire du marxisme-léninisme-maoïsme, est devenu immortel, nous laissant un héritage d’une valeur incalculable. Les enseignements du camarade Lénine, qui ont transformé le “monde de demain”, dont les fondements ont été posés par Marx et Engels, d’une possibilité abstraite en une réalité concrète, sont toujours d’actualité après un siècle de grands bouleversements dans le monde. Pour se positionner correctement dans la lutte des classes, il faut assumer cette “actualité” et s’orienter dans sa direction.

LENIN E , MAÎTRE DU COMMUNISME A BRISÉ LA GLACE ET OUVERT LA VOIE FACE A LA RÉACTION INTERNATIONALE ET AU RÉVISIONNISME

Identifier correctement les contradictions dans l’histoire de la lutte des classes, saisir les moments de rupture dans l’histoire et être prêt à ces moments de rupture, telle a été la tâche principale du camarade Lénine tout au long de sa lutte jusqu’à son immortalité. Après la mort de Marx et d’Engels, l’opportunisme de la Deuxième Internationale a pris la direction du prolétariat international pendant une longue période qui, selon les termes de Staline, a été “une période pendant laquelle les partis de la Deuxième Internationale n’ont pas pu continuer à mener la lutte théorique pour libérer le prolétariat international et les peuples opprimés du monde de l’influence de ces opportunistes et des collaborateurs de classe des sociaux-démocrates”. Outre la lutte théorique pour la libération du prolétariat international et des peuples opprimés, il a développé, avec la fondation de l’Internationale communiste, une forme d’organisation et de lutte adaptée à la dynamique de la lutte des classes dans la nouvelle phase du capitalisme.

Le camarade Lénine a fait du Parti communiste et de l’Internationale communiste des instruments de guerre contre la bourgeoisie en libérant le Parti communiste et le mouvement de l’Internationale communiste des entraves des formes légales de lutte : “ Au lieu d’une politique révolutionnaire, un philistinisme débile, une politicaillerie mesquine, une diplomatie parlementaire et des combinaisons parlementaires. Évidemment, pour sauver les apparences, on adoptait des résolutions et des mots d’ordre «révolutionnaires», mais c’était pour les enfouir dans les tiroirs. (…) Il importait de réviser toute l’activité de la IIe Internationale, sa méthode de travail, d’en expulser l’esprit philistin, l’étroitesse mesquine, la politicaillerie, l’esprit de reniement, le social-chauvinisme, le social-pacifisme. Il importait de vérifier tout l’arsenal de la IIe Internationale, d’en rejeter tout ce qui était rouillé et vétuste, de forger de nouvelles armes. Sans ce travail préliminaire, il était inutile de partir en guerre contre le capitalisme. Sans cela, le prolétariat risquait de se trouver insuffisamment armé ou même simplement désarmé en face des nouvelles batailles révolutionnaires. C’est au léninisme qu’échut l’honneur de procéder à la vérification générale et au nettoyage général des écuries d’Augias de la IIe Internationale.” (“Principes du léninisme”, Staline)

Le camarade Lénine, avec son génie, a compris quel était le cœur de la contradiction et a saisi que la lutte contre la bourgeoisie ne pouvait être suffisamment efficace et fructueuse sans décharger le prolétariat international de son fardeau, sans combattre l’opportunisme et le révisionnisme, sans montrer aux masses le véritable caractère de ces visions tant du point de vue théorique que pratique, sans isoler ces idées autant que faire se peut. En établissant le lien nécessaire et dialectique entre la “lutte interne” et la “lutte externe”, le camarade Lénine a mené une double lutte.

Le camarade Lénine nous a laissé, à nous communistes, la leçon extrêmement importante de l’inséparabilité de la lutte contre le révisionnisme et l’opportunisme de la lutte contre l’impérialisme et toutes les formes de domination de la réaction. La lutte contre l’impérialisme passe par une épuration du révisionnisme et de l’opportunisme.

PORTER HAUT LES ENSEIGNEMENTS DE LENINE AU SEIN DES CONTRADICTIONS LES PLUS PROFONDES DU SYSTEME IMPÉRIALISTE

Le système impérialiste, que le camarade Lénine a analysé en détail au début du 20e siècle, a survécu jusqu’à aujourd’hui, mais ses contradictions s’aiguisent et il est entré dans une spirale de contradictions antagonistes insolubles. Bien que la dissolution de l’URSS et le processus d’intégration de la Chine dans le système capitaliste soient passés par là et que les contradictions n’aient pas explosé pendant un certain temps, la loi du développement inégal du capitalisme continue de progresser et la rivalité inter-impérialiste se développe jusqu’au stade de la “désintégration” par le biais de guerres régionales. Cela montre la crise dans laquelle se trouve le système et que les “solutions” proposées dans le passé ne fonctionnent plus dans la phase actuelle. Les impérialistes qui ont longtemps entretenu la crise en transférant le poids du système sur les semi-colonies et en pillant leurs ressources sont maintenant dans une impasse.

L’un des points chauds des problèmes inhérents au système impérialiste, qui se sont développés selon la définition de l’impérialisme de Lénine, est que la lutte inter-impérialiste, qui s’est manifestée sous diverses formes au cours des dernières années, est actuellement menée par le biais de guerres régionales. Lorsque Lénine énumère les contradictions de l’impérialisme, il cite la contradiction inter-impérialiste comme l’une des trois contradictions les plus importantes.

“La deuxième contradiction est celle qui existe entre les différents groupes financiers et puissances impérialistes dans leur lutte pour les sources de matières premières, pour les territoires d’autrui. L’impérialisme, c’est l’exportation des capitaux vers les sources de matières premières, la lutte forcenée pour la possession monopolisée de ces sources, la lutte pour le repartage du monde déjà partagé, lutte que mènent avec un acharnement particulier les nouveaux groupes financiers et puissances en quête d’«une place au soleil» contre les anciens groupes et puissances, qui se cramponnent à ce qu’ils ont accaparé. Cette lutte forcenée entre les différents groupes de capitalistes a ceci de remarquable qu’elle implique, comme élément inévitable, les guerres impérialistes, les guerres pour la conquête des territoires d’autrui. Cette circonstance, à son tour, a ceci de remarquable qu’elle conduit à l’affaiblissement réciproque des impérialistes, à l’affaiblissement de la position du capitalisme en général, au rapprochement de l’heure de la révolution prolétarienne, à la nécessité pratique de cette révolution.” . (Staline, Principes du léninisme).

La Russie et la Chine, les anciens pays socialistes qui ont donné un sursis au système impérialiste grâce à leurs nouveaux marchés, sont devenus l’un des principaux acteurs de la rivalité inter-impérialiste, en concurrence avec le pouvoir hégémonique des États-Unis. Cela signifie que la portée et la nature des contradictions se sont accrues avec l’implication croissante de nouveaux et puissants acteurs dans la lutte pour la redistribution des territoires. La confrontation majeure liée à l’invasion de l’Ukraine par l’impérialisme russe s’est déroulée dans ce contexte. On peut s’attendre à ce que cette tendance s’approfondisse et s’étende encore. Tant qu’il n’y aura pas de confrontation directe entre les impérialistes, les régions où se dérouleront les guerres de partage seront les semi-colonies et les colonies. Les semi-colonies et les peuples opprimés du monde continueront à payer le prix de ces guerres jusqu’à ce que les impérialistes se déclarent une guerre directe.

La division du monde entre une poignée de nations impérialistes et une majorité de pays opprimés – magistralement analysée par Lénine – s’est donc encore accentuée. La troisième contradiction est exacerbée par le vol et le pillage impérialistes, et les pays semi-coloniaux et semi-féodaux se soulèvent dans de puissantes guerres de Libération Nationale et des Guerres Populaires qui ébranlent le système impérialiste.

Parallèlement au processus dans lequel l’impérialisme passe par des contradictions inter-impérialistes, et les pays impérialistes en contradiction, les peuples et nations opprimés ; toutes les parties du système dirigeant, en particulier les États impérialistes, deviennent plus centralisées, militaristes et belligérants qu’auparavant, ce qui ouvre la voie à tous les courants fascistes qui amènent la société à une configuration idéologique correspondante. Cela se produit à la fois avec la soi-disant extrême droite et sous le voile des partis sociaux-démocrates ou libéraux. Les communistes et les peuples opprimés du monde, confrontés à la réalité d’un système qui devient chaque jour plus réactionnaire et agressif, ont besoin d’un parti léniniste pour diriger la lutte du prolétariat pour le pouvoir politique, comme l’a souligné le camarade Lénine, afin d’organiser une forte résistance contre cette réaction. Seul un tel parti, aujourd’hui marxiste-léniniste-maoïste, peut mener une lutte irréconciliable contre la bourgeoisie.

LE GRAND HÉRITAGE DE LÉNINE, LA CONCEPTION LÉNINISTE DU PARTI : L’ÉTAT-MAJOR DU PROLÉTARIAT

“La révolution n’est point un dîner de gala, ce n’est pas comme si on écrivait un essai, peignait un tableau ou brodait une fleur. Elle ne peut s’accomplir avec autant de raffinement, d’aisance et d’élégance, avec autant de douceur, de calme, de respect, de modestie et de déférence. Une révolution est une insurrection, l’acte de violence par lequel une classe renverse le pouvoir d’une autre classe.” (Mao Zedong)

La manière dont les communistes définissent les contradictions existantes et se positionnent face aux évolutions est cruciale. Au cours des cent années qui se sont écoulées depuis la mort du camarade Lénine, les impérialistes ont transformé leurs structures dirigeantes en machines de guerre encore plus grandes. Leurs armées, leurs polices, leurs services secrets, etc. sont dotés de capacités incomparables à celles du passé. D’autre part, une partie considérable de ceux qui se disent “communistes” ou “révolutionnaires” ignorent cette réalité (même si elle semble théoriquement acceptée) et sont loin de se positionner en accord avec elle. En suivant une ligne idéologique et pratique de réconciliation qui enferme la classe ouvrière et les masses opprimées dans le système dominant, ils amortissent la colère des masses et agissent comme des barrages. Alors que les impérialistes et les structures dominantes d’exploitation se dotent d’appareils et d’institutions de plus en plus violents, il est nécessaire, en tant que disciples du camarade Lénine, de mener une lutte idéologique forte contre le fait que ceux qui se disent “révolutionnaires” et “communistes” s’éloignent de plus en plus de la réalité selon laquelle la révolution et la lutte révolutionnaire seront basées sur les armes et la violence. S’inspirer de la lutte acharnée du camarade Lénine contre l’opportunisme de la IIe Internationale pour lutter contre ces points de vue est l’une des tâches importantes pour rendre justice au camarade Lénine en cette année du centenaire de son immortalité.

Le camarade Lénine a défini le nouveau type de parti communiste comme “l’organisation de guerre du prolétariat”. Cette définition était nécessaire en raison du système impérialiste et de la position mutuelle des classes. Le processus qui a conduit à la révolution d’octobre et la guerre civile qui a éclaté avec la révolution d’octobre sont les raisons concrètes pour lesquelles le camarade Lénine a qualifié le Parti Communiste d'”organisation de guerre du prolétariat”. Il est nécessaire que le Parti Communiste, qui conduira l’émancipation du prolétariat et des masses opprimées, ait cette caractéristique, alors que la contre-révolution s’arme de haut en bas de l’appareil par la violence et commet tous ces terribles massacres contre la classe ouvrière et les peuples opprimés. Une guerre révolutionnaire a besoin d’un parti de combat pour la mener. Seuls les imbéciles et les incorrigibles révisionnistes qui s’appuient sur la bourgeoisie peuvent voir les choses autrement.

“Certains nous ridiculisent en nous qualifiant de partisans de la “toute-puissance de la guerre”. Oui, nous sommes des partisans de la toute-puissance de la guerre révolutionnaire ; c’est bien, ce n’est pas mal, c’est marxiste. Les armes du Parti Communiste Russe ont créé le socialisme. Nous créerons une république démocratique. L’expérience de la lutte des classes à l’époque de l’impérialisme nous enseigne que ce n’est qu’avec la puissance du fusil que la classe ouvrière et les masses laborieuses peuvent vaincre la bourgeoisie armée et les propriétaires terriens ; en ce sens, nous pouvons dire que ce n’est qu’avec les armes que le monde entier peut être transformé.” (Mao Zedong)

Lors de sa conférence fondatrice, le LCI a défini la construction et la reconstitution des Partis Communistes comme une tâche importante dans la lutte pour la Révolution Prolétarienne Mondiale. La conception du Parti Communiste développée par le camarade Mao Zedong est conforme à la conception du Parti Communiste exposée par le camarade Lénine, et également enrichie par Staline, et est la réalisation de la conception léniniste du Parti dans l’idéologie du marxisme-léninisme-maoïsme. Dans la période d’impérialisme et de révolutions prolétariennes dans laquelle nous nous trouvons, le Parti Communiste capable de s’opposer à l’agression croissante de la réaction impérialiste et de conduire le prolétariat et les peuples opprimés du monde vers la libération doit avoir la qualité d’une “organisation de guerre du prolétariat”.

Un héritage essentiel de Lénine est la question du pouvoir politique en tant que question fondamentale de toute révolution. Lénine a montré que “la révolution prolétarienne est impossible sans la destruction violente de l’appareil d’État bourgeois et son remplacement par un nouvel appareil” et que “sans le pouvoir, tout n’est qu’illusion”. Sous la direction personnelle de Lénine, le premier État socialiste au monde, la dictature du prolétariat, a été établi, ce qui a concrétisé la voie prolétarienne vers le pouvoir et son maintien.

Après la mort de Lénine, c’est son continuateur Staline qui a brillamment défini le léninisme, l’a développé et en a fait la base de tout le Mouvement Communiste International. S’appuyant sur les épaules du grand Lénine, le président Mao a pu porter la Révolution Prolétarienne Mondiale à des niveaux plus élevés et développer l’idéologie du prolétariat. Le léninisme qui est aujourd’hui le marxisme-léninisme-maoïsme doit être adopté, défendu et appliqué à la situation actuelle.

En tant que LCI, nous continuerons à mener à bien les tâches soulevées par le grand Lénine et à faire bon usage de l’héritage que le camarade Lénine nous a laissé.

Le camarade Lénine, le grand maître du prolétariat international et du marxisme-léninisme-maoïsme, dirige et guide notre lutte pour la révolution prolétarienne mondiale, aujourd’hui comme hier !







VIVE LE MARXISME-LENINISME-MAOÏSME !
VIVE LE PROLÉTARIAT INTERNATIONAL !

Ligue communiste internationale, janvier 2024


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ΠΕΙΡΑΙΑΣ | Δελτίο τύπου από τη σύσκεψη ενάντια στις διώξεις - Νέα σύσκεψη ΤΡΙΤΗ 27/2 στις 19:00 στα γραφεία της ΕΛΜΕ ΠΕΙΡΑΙΑ




Πραγματοποιήθηκε την Πέμπτη 22/2 η σύσκεψη για τη βιομηχανία διώξεων που στήνεται ενάντια σε αγωνιζόμενους εκπαιδευτικούς, η οποία είχε καλεστεί με πρωτοβουλία της Ενότητας Αντίστασης Ανατροπής.

Στη σύσκεψη παραβρέθηκαν εκπρόσωποι από: το δημοτικό σχήμα "Ανυπότακτος Κορυδαλλός", την πολιτική οργάνωση Κόκκινο Νήμα, τον Σύλλογο Υπαλλήλων Βιβλίου - Χάρτου - Ψηφιακών Μέσων Αττικής (ο οποίος δήλωσε ότι θα μεταφέρει την κουβέντα στον Σύλλογο), την Λαϊκή Αντίσταση Πειραιά, την Αγωνιστική Παρέμβαση Γ΄ Δυτικής Αθήνας, την Ταξική Πορεία και τις Αγωνιστικές Κινήσεις ΑΕΙ-ΤΕΙ.

Όλοι οι παρευρισκόμενοι συμφώνησαν ότι το ζήτημα των διώξεων εκπαιδευτικών για συνδικαλιστική και πολιτική δράση είναι πολύ σοβαρό και συνδέεται με τη γενικότερη κατεύθυνση τρομοκρατίας και καταστολής αγωνιστών, σωματείων και κινημάτων.

Συνηγόρησαν στο ότι το ζήτημα δεν αφορά μόνο τους εκπαιδευτικούς αλλά θα πρέπει να ανοιχτεί και να συνδεθεί και με άλλα κομμάτια που πλήττονται και χτυπιούνται (ΠΕΝΕΝ, απόλυση διοικητικού ΕΚΠΑ, φοιτητές κτλ) σε μια λογική του να αποκτήσει ευρύτερα χαρακτηριστικά. Ότι πρέπει να απαντηθεί με όρους μαζικού κινήματος και κινητοποιήσεων, με στόχο να παρθούν πίσω όλες οι διώξεις.

Συμφωνήθηκε ότι θα πραγματοποιηθεί μια απογευματινή διαδήλωση στον Πειραιά -που έχει υπάρξει επίκεντρο των διώξεων το τελευταίο διάστημα- μέσα στον Μάρτιο (ενδεικτικές ημερομηνίες 12/3, 14/3, 21/3), με προπαγάνδισή της στους χώρους (σχολές, σωματεία, γειτονιές κτλ) για να είναι μαζική. Να βγει αφίσα για το ζήτημα.

Σε αυτήν τη κατεύθυνση και για να διευρυνθεί η πρωτοβουλία και από άλλες δυνάμεις αποφασίστηκε η πραγματοποίηση μιας νέας ΑΜΕΣΗΣ σύσκεψης την Τρίτη 27/3 στις 19:00 στα γραφεία της ΕΛΜΕ Πειραιά που θα καταλήξει σε όλα αυτά. Άλλωστε ήταν αρκετές οι συλλογικότητες που είχαν δηλώσει διάθεση συμμετοχής και συμβολής και δεν κατόρθωσαν να παρευρεθούν.

Στο πλαίσιο ζωντανέματος της πρωτοβουλίας αυτής "έπεσαν" στο τραπέζι αρκετές προτάσεις/ιδέες όπως: η δημιουργία σταθερής καμπάνιας για το ζήτημα αυτό που θα συνδέεται και θα δρα από κοινού με άλλες τέτοιες κινήσεις, η πραγματοποίηση εκδήλωσης με τη συμβολή δικηγόρων, συνδικαλιστών και διωκόμενων στη λογική ανοίγματος του ζητήματος, η σύνδεση της κίνησης με άλλες αντίστοιχες πρωτοβουλίες που παίρνονται στη Θεσσαλονίκη αλλά και ο συντονισμός βημάτων με αντίστοιχες πρωτοβουλίες σωματείων, αν αυτές υπάρξουν, η κατάθεση ψηφισμάτων στις γενικές συνελεύσεις των φοιτητικών συλλόγων, αλλά και η απεύθυνση στους γονείς των μαθητών.

Η συζήτηση έκλεισε με μια δέσμευση των συμμετεχόντων να παλέψουν για την πρωτοβουλία αυτή, να βοηθήσουν να αγκαλιαστεί και από άλλο κόσμο.

Ανανεώνουμε το ραντεβού για την ΤΡΙΤΗ 27/2 στις 19:00 στα γραφεία της ΕΛΜΕ ΠΕΙΡΑΙΑ (3ο ΓΕΛ Πειραιά, Μαυρομιχάλη 14) στη νέα πιο διευρυμένη σύσκεψη.


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FRENCH: Statement of the ICL on Comrade Lenin


We publish this translation to French of the statement by the ICL on Lenin.

Prolétaires de tous les pays, unissez-vous !

LE CAMARADE LENINE, PHARE DU PROLÉTARIAT INTERNATIONAL ET GRAND MAÎTRE DU MARXISME-LENINISME-MAOÏSME, ÉCLAIRE LA VOIE DE L’UNITÉ DU MOUVEMENT COMMUNISTE INTERNATIONAL

“Nous sommes ceux qui forment l’armée du grand stratège du prolétariat, l’armée du camarade Lénine. Il n’y a pas de plus grand honneur que d’appartenir à cette armée”. (Staline)

Comme le montrent les pages de l’Histoire, le 21 janvier 1924, le camarade Lénine, le grand dirigeant de la classe ouvrière et des peuples opprimés du monde entier, la deuxième pierre angulaire du marxisme-léninisme-maoïsme, est devenu immortel, nous laissant un héritage d’une valeur incalculable. Les enseignements du camarade Lénine, qui ont transformé le “monde de demain”, dont les fondements ont été posés par Marx et Engels, d’une possibilité abstraite en une réalité concrète, sont toujours d’actualité après un siècle de grands bouleversements dans le monde. Pour se positionner correctement dans la lutte des classes, il faut assumer cette “actualité” et s’orienter dans sa direction.

LENIN E , MAÎTRE DU COMMUNISME A BRISÉ LA GLACE ET OUVERT LA VOIE FACE A LA RÉACTION INTERNATIONALE ET AU RÉVISIONNISME

Identifier correctement les contradictions dans l’histoire de la lutte des classes, saisir les moments de rupture dans l’histoire et être prêt à ces moments de rupture, telle a été la tâche principale du camarade Lénine tout au long de sa lutte jusqu’à son immortalité. Après la mort de Marx et d’Engels, l’opportunisme de la Deuxième Internationale a pris la direction du prolétariat international pendant une longue période qui, selon les termes de Staline, a été “une période pendant laquelle les partis de la Deuxième Internationale n’ont pas pu continuer à mener la lutte théorique pour libérer le prolétariat international et les peuples opprimés du monde de l’influence de ces opportunistes et des collaborateurs de classe des sociaux-démocrates”. Outre la lutte théorique pour la libération du prolétariat international et des peuples opprimés, il a développé, avec la fondation de l’Internationale communiste, une forme d’organisation et de lutte adaptée à la dynamique de la lutte des classes dans la nouvelle phase du capitalisme.

Le camarade Lénine a fait du Parti communiste et de l’Internationale communiste des instruments de guerre contre la bourgeoisie en libérant le Parti communiste et le mouvement de l’Internationale communiste des entraves des formes légales de lutte : “ Au lieu d’une politique révolutionnaire, un philistinisme débile, une politicaillerie mesquine, une diplomatie parlementaire et des combinaisons parlementaires. Évidemment, pour sauver les apparences, on adoptait des résolutions et des mots d’ordre «révolutionnaires», mais c’était pour les enfouir dans les tiroirs. (…) Il importait de réviser toute l’activité de la IIe Internationale, sa méthode de travail, d’en expulser l’esprit philistin, l’étroitesse mesquine, la politicaillerie, l’esprit de reniement, le social-chauvinisme, le social-pacifisme. Il importait de vérifier tout l’arsenal de la IIe Internationale, d’en rejeter tout ce qui était rouillé et vétuste, de forger de nouvelles armes. Sans ce travail préliminaire, il était inutile de partir en guerre contre le capitalisme. Sans cela, le prolétariat risquait de se trouver insuffisamment armé ou même simplement désarmé en face des nouvelles batailles révolutionnaires. C’est au léninisme qu’échut l’honneur de procéder à la vérification générale et au nettoyage général des écuries d’Augias de la IIe Internationale.” (“Principes du léninisme”, Staline)

Le camarade Lénine, avec son génie, a compris quel était le cœur de la contradiction et a saisi que la lutte contre la bourgeoisie ne pouvait être suffisamment efficace et fructueuse sans décharger le prolétariat international de son fardeau, sans combattre l’opportunisme et le révisionnisme, sans montrer aux masses le véritable caractère de ces visions tant du point de vue théorique que pratique, sans isoler ces idées autant que faire se peut. En établissant le lien nécessaire et dialectique entre la “lutte interne” et la “lutte externe”, le camarade Lénine a mené une double lutte.

Le camarade Lénine nous a laissé, à nous communistes, la leçon extrêmement importante de l’inséparabilité de la lutte contre le révisionnisme et l’opportunisme de la lutte contre l’impérialisme et toutes les formes de domination de la réaction. La lutte contre l’impérialisme passe par une épuration du révisionnisme et de l’opportunisme.

PORTER HAUT LES ENSEIGNEMENTS DE LENINE AU SEIN DES CONTRADICTIONS LES PLUS PROFONDES DU SYSTEME IMPÉRIALISTE

Le système impérialiste, que le camarade Lénine a analysé en détail au début du 20e siècle, a survécu jusqu’à aujourd’hui, mais ses contradictions s’aiguisent et il est entré dans une spirale de contradictions antagonistes insolubles. Bien que la dissolution de l’URSS et le processus d’intégration de la Chine dans le système capitaliste soient passés par là et que les contradictions n’aient pas explosé pendant un certain temps, la loi du développement inégal du capitalisme continue de progresser et la rivalité inter-impérialiste se développe jusqu’au stade de la “désintégration” par le biais de guerres régionales. Cela montre la crise dans laquelle se trouve le système et que les “solutions” proposées dans le passé ne fonctionnent plus dans la phase actuelle. Les impérialistes qui ont longtemps entretenu la crise en transférant le poids du système sur les semi-colonies et en pillant leurs ressources sont maintenant dans une impasse.

L’un des points chauds des problèmes inhérents au système impérialiste, qui se sont développés selon la définition de l’impérialisme de Lénine, est que la lutte inter-impérialiste, qui s’est manifestée sous diverses formes au cours des dernières années, est actuellement menée par le biais de guerres régionales. Lorsque Lénine énumère les contradictions de l’impérialisme, il cite la contradiction inter-impérialiste comme l’une des trois contradictions les plus importantes.

“La deuxième contradiction est celle qui existe entre les différents groupes financiers et puissances impérialistes dans leur lutte pour les sources de matières premières, pour les territoires d’autrui. L’impérialisme, c’est l’exportation des capitaux vers les sources de matières premières, la lutte forcenée pour la possession monopolisée de ces sources, la lutte pour le repartage du monde déjà partagé, lutte que mènent avec un acharnement particulier les nouveaux groupes financiers et puissances en quête d’«une place au soleil» contre les anciens groupes et puissances, qui se cramponnent à ce qu’ils ont accaparé. Cette lutte forcenée entre les différents groupes de capitalistes a ceci de remarquable qu’elle implique, comme élément inévitable, les guerres impérialistes, les guerres pour la conquête des territoires d’autrui. Cette circonstance, à son tour, a ceci de remarquable qu’elle conduit à l’affaiblissement réciproque des impérialistes, à l’affaiblissement de la position du capitalisme en général, au rapprochement de l’heure de la révolution prolétarienne, à la nécessité pratique de cette révolution.” . (Staline, Principes du léninisme).

La Russie et la Chine, les anciens pays socialistes qui ont donné un sursis au système impérialiste grâce à leurs nouveaux marchés, sont devenus l’un des principaux acteurs de la rivalité inter-impérialiste, en concurrence avec le pouvoir hégémonique des États-Unis. Cela signifie que la portée et la nature des contradictions se sont accrues avec l’implication croissante de nouveaux et puissants acteurs dans la lutte pour la redistribution des territoires. La confrontation majeure liée à l’invasion de l’Ukraine par l’impérialisme russe s’est déroulée dans ce contexte. On peut s’attendre à ce que cette tendance s’approfondisse et s’étende encore. Tant qu’il n’y aura pas de confrontation directe entre les impérialistes, les régions où se dérouleront les guerres de partage seront les semi-colonies et les colonies. Les semi-colonies et les peuples opprimés du monde continueront à payer le prix de ces guerres jusqu’à ce que les impérialistes se déclarent une guerre directe.

La division du monde entre une poignée de nations impérialistes et une majorité de pays opprimés – magistralement analysée par Lénine – s’est donc encore accentuée. La troisième contradiction est exacerbée par le vol et le pillage impérialistes, et les pays semi-coloniaux et semi-féodaux se soulèvent dans de puissantes guerres de Libération Nationale et des Guerres Populaires qui ébranlent le système impérialiste.

Parallèlement au processus dans lequel l’impérialisme passe par des contradictions inter-impérialistes, et les pays impérialistes en contradiction, les peuples et nations opprimés ; toutes les parties du système dirigeant, en particulier les États impérialistes, deviennent plus centralisées, militaristes et belligérants qu’auparavant, ce qui ouvre la voie à tous les courants fascistes qui amènent la société à une configuration idéologique correspondante. Cela se produit à la fois avec la soi-disant extrême droite et sous le voile des partis sociaux-démocrates ou libéraux. Les communistes et les peuples opprimés du monde, confrontés à la réalité d’un système qui devient chaque jour plus réactionnaire et agressif, ont besoin d’un parti léniniste pour diriger la lutte du prolétariat pour le pouvoir politique, comme l’a souligné le camarade Lénine, afin d’organiser une forte résistance contre cette réaction. Seul un tel parti, aujourd’hui marxiste-léniniste-maoïste, peut mener une lutte irréconciliable contre la bourgeoisie.

LE GRAND HÉRITAGE DE LÉNINE, LA CONCEPTION LÉNINISTE DU PARTI : L’ÉTAT-MAJOR DU PROLÉTARIAT

“La révolution n’est point un dîner de gala, ce n’est pas comme si on écrivait un essai, peignait un tableau ou brodait une fleur. Elle ne peut s’accomplir avec autant de raffinement, d’aisance et d’élégance, avec autant de douceur, de calme, de respect, de modestie et de déférence. Une révolution est une insurrection, l’acte de violence par lequel une classe renverse le pouvoir d’une autre classe.” (Mao Zedong)

La manière dont les communistes définissent les contradictions existantes et se positionnent face aux évolutions est cruciale. Au cours des cent années qui se sont écoulées depuis la mort du camarade Lénine, les impérialistes ont transformé leurs structures dirigeantes en machines de guerre encore plus grandes. Leurs armées, leurs polices, leurs services secrets, etc. sont dotés de capacités incomparables à celles du passé. D’autre part, une partie considérable de ceux qui se disent “communistes” ou “révolutionnaires” ignorent cette réalité (même si elle semble théoriquement acceptée) et sont loin de se positionner en accord avec elle. En suivant une ligne idéologique et pratique de réconciliation qui enferme la classe ouvrière et les masses opprimées dans le système dominant, ils amortissent la colère des masses et agissent comme des barrages. Alors que les impérialistes et les structures dominantes d’exploitation se dotent d’appareils et d’institutions de plus en plus violents, il est nécessaire, en tant que disciples du camarade Lénine, de mener une lutte idéologique forte contre le fait que ceux qui se disent “révolutionnaires” et “communistes” s’éloignent de plus en plus de la réalité selon laquelle la révolution et la lutte révolutionnaire seront basées sur les armes et la violence. S’inspirer de la lutte acharnée du camarade Lénine contre l’opportunisme de la IIe Internationale pour lutter contre ces points de vue est l’une des tâches importantes pour rendre justice au camarade Lénine en cette année du centenaire de son immortalité.

Le camarade Lénine a défini le nouveau type de parti communiste comme “l’organisation de guerre du prolétariat”. Cette définition était nécessaire en raison du système impérialiste et de la position mutuelle des classes. Le processus qui a conduit à la révolution d’octobre et la guerre civile qui a éclaté avec la révolution d’octobre sont les raisons concrètes pour lesquelles le camarade Lénine a qualifié le Parti Communiste d'”organisation de guerre du prolétariat”. Il est nécessaire que le Parti Communiste, qui conduira l’émancipation du prolétariat et des masses opprimées, ait cette caractéristique, alors que la contre-révolution s’arme de haut en bas de l’appareil par la violence et commet tous ces terribles massacres contre la classe ouvrière et les peuples opprimés. Une guerre révolutionnaire a besoin d’un parti de combat pour la mener. Seuls les imbéciles et les incorrigibles révisionnistes qui s’appuient sur la bourgeoisie peuvent voir les choses autrement.

“Certains nous ridiculisent en nous qualifiant de partisans de la “toute-puissance de la guerre”. Oui, nous sommes des partisans de la toute-puissance de la guerre révolutionnaire ; c’est bien, ce n’est pas mal, c’est marxiste. Les armes du Parti Communiste Russe ont créé le socialisme. Nous créerons une république démocratique. L’expérience de la lutte des classes à l’époque de l’impérialisme nous enseigne que ce n’est qu’avec la puissance du fusil que la classe ouvrière et les masses laborieuses peuvent vaincre la bourgeoisie armée et les propriétaires terriens ; en ce sens, nous pouvons dire que ce n’est qu’avec les armes que le monde entier peut être transformé.” (Mao Zedong)

Lors de sa conférence fondatrice, le LCI a défini la construction et la reconstitution des Partis Communistes comme une tâche importante dans la lutte pour la Révolution Prolétarienne Mondiale. La conception du Parti Communiste développée par le camarade Mao Zedong est conforme à la conception du Parti Communiste exposée par le camarade Lénine, et également enrichie par Staline, et est la réalisation de la conception léniniste du Parti dans l’idéologie du marxisme-léninisme-maoïsme. Dans la période d’impérialisme et de révolutions prolétariennes dans laquelle nous nous trouvons, le Parti Communiste capable de s’opposer à l’agression croissante de la réaction impérialiste et de conduire le prolétariat et les peuples opprimés du monde vers la libération doit avoir la qualité d’une “organisation de guerre du prolétariat”.

Un héritage essentiel de Lénine est la question du pouvoir politique en tant que question fondamentale de toute révolution. Lénine a montré que “la révolution prolétarienne est impossible sans la destruction violente de l’appareil d’État bourgeois et son remplacement par un nouvel appareil” et que “sans le pouvoir, tout n’est qu’illusion”. Sous la direction personnelle de Lénine, le premier État socialiste au monde, la dictature du prolétariat, a été établi, ce qui a concrétisé la voie prolétarienne vers le pouvoir et son maintien.

Après la mort de Lénine, c’est son continuateur Staline qui a brillamment défini le léninisme, l’a développé et en a fait la base de tout le Mouvement Communiste International. S’appuyant sur les épaules du grand Lénine, le président Mao a pu porter la Révolution Prolétarienne Mondiale à des niveaux plus élevés et développer l’idéologie du prolétariat. Le léninisme qui est aujourd’hui le marxisme-léninisme-maoïsme doit être adopté, défendu et appliqué à la situation actuelle.

En tant que LCI, nous continuerons à mener à bien les tâches soulevées par le grand Lénine et à faire bon usage de l’héritage que le camarade Lénine nous a laissé.

Le camarade Lénine, le grand maître du prolétariat international et du marxisme-léninisme-maoïsme, dirige et guide notre lutte pour la révolution prolétarienne mondiale, aujourd’hui comme hier !

VIVE LE MARXISME-LENINISME-MAOÏSME !
VIVE LE PROLÉTARIAT INTERNATIONAL !

Ligue communiste internationale, janvier 2024


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